Ore 15.12, il TG3 annuncia che la commissaria ha varato un piano di Recovery Fund da 750 miliardi per l’Italia, previsti 500 a fondo perduto ed il resto in prestito. Ore 15.15, il TG3 ripete di nuovo quanto annunciato. Ursula von der Leyen ha illustrato al Parlamento Europeo la proposta, Conte, immediatamente: “ottimo segnale per l’Italia”. Non v’è dubbio che in una situazione drammatica come quella che sta vivendo il nostro Paese è un risultato positivo, però aspettiamo adesso, si devono esprimere i 27 o i 19, quindi aspettiamo. Aspettiamo anche per motivi di opportunità, diamo peso a chi dovrà decidere a chi ha un ruolo e non è semplice passacarte. L’Italia dovrebbe avere 91 miliardi di sovvenzione, ottimo risultato. La Spagna dovrebbe avere 77 miliardi di sovvenzioni. Bruxelles propone ai 27 Paesi il rimborso il debito con un aumento delle risorse proprie (tassa sul digitale e tassa sull’anidride carbonica tra le ipotesi), quindi è un punto da verificare.
Come noto la Commissione Europea ha emesso debito per obiettivi specifici. Con questo nuovo processo dovrebbero cambiare la prospettiva dell’Unione Europea. Si affidano notevoli poteri di finanziamento all’esecutivo comunitario, poteri finora limitati a due istituzioni finanziarie con obiettivi particolari: la Banca Europea degli investimenti ed il Meccanismo Europeo di Stabilità, “il salva Stati”, il nome è diverso attenzione ai contenuti. Vi sono tre pilastri: sostegno dei Paesi membri, rilancio dell’economia, ed rafforzamento di programmi esistenti. Tutto ciò è, purtroppo, subordinato alla generosità franco-tedesca, è uscita l’Inghilterra, non potevano tentare di dare un ruolo diverso dal nostro Paese? Adesso abbiamo il veto anche dall’Olanda. Risposta intelligente dei nostri politici: “sono cose che dobbiamo trattare”; si è condivisibile e la Francia e la Germania sempre nel salotto e noi al piano interrato con la finestra sulla strada, e si va bene lo stesso tanto il sole e la luna le vediamo pure noi. Perfetto!
Con industria 4.0 si era avuta l’illusione di una certezza di un cambiamento, non a caso abbiamo Calenda, uscito dal Governo. Del ruolo dei Digital Innovation Hub che dovevano digitalizzare e cambiare il mondo niente meno che con la creazione di un apposito albo europeo, utile per dare un piccolo potere, ad una entità territoriale che sia a livello Comune, Regione, Paese, zero! Se invece si cresce da zero ad uno, chi è quest’uno, indovinate! In tutto ciò parliamo di cambiamento, riforma della PA, riforma della giustizia, ma chi sono le persone che dovranno provvedere? Un consiglio, una Commissione denominata l’Italia dei 1000, se è poco 10000; speriamo che Palamara abbia fatto riflettere! Forse!