Il Consiglio dei ministri svoltosi in data di ieri, lunedì 6 luglio, si è concluso martedì 8 luglio alle 4 del mattino. Il giurista Sabino Cassese, su Radio 24, ha fatto una analisi particolarmente severa sulla utilità del contenuto del decreto semplificazione per la crescita del Paese. E, a più riprese, sono in molti a fare analisi critiche sull’attuale situazione, come sostiene l’ex ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda per cui se si fanno dei provvedimenti e non si valuta il percorso e il relativo impatto e conseguenze si rischia di lavorare in astratto, il più delle volte.
Il Consiglio dei ministri ultimo sul decreto semplificazione ha concluso con la formula di rito “salvo intese”, che vuol dire interrompere il punto in questione e riesaminarlo in tavoli diversi senza tornare in Consiglio dei ministri. Ciò che è davvero tragico in questo momento sono gli annunci da parte del governo che lasciano intuire una poca attenzione verso le cose concrete. Ciò non aiuta i politici ma, in particolare, la crescita del paese e dei cittadini.
Si parla dunque tanto del tema delle semplificazioni. La semplificazione potrebbe allontanare la corruzione ma ho diversi dubbi in quanto quando si mette mano in questo Paese ormai da diversi anni cercando di semplificare si verifica sempre l’inverso con ripercussioni negative sotto tutti i punti di vista. In Italia abbiamo autority, agenzie e tanti altri organi amministrativi. Tutti a guardare la corruzione ma i risultati finora sono uguali a zero. Servirebbero pochissime norme, chiare, semplici e senza lasciare ombra di dubbio.
Altro punto delicatissimo riguarda le intercettazioni che la trasmissione “Quarta repubblica” ha fatto ascoltare a tutto il Paese a proposito di una sentenza scritta prima dell’udienza e nientemeno pubblicata dopo poche ore della riunione del collegio. Tutto ciò non solo desta meraviglia e sgomento ma rimette ancora in luce il ruolo imparziale dei giudici che, come nella specie, avevano ed hanno estromesso dalla politica una persona che probabilmente non è tra le migliori ma ciò non giustifica tale operato.
Le persone semplici rimangono ancora più perplesse sul fatto che molti siano i componenti del collegio che circolano nel nostro Paese e, dinanzi a quello che abbiamo ascoltato, il Consiglio Superiore della Magistratura non dà nessun esempio. Dunque, ancora una volta, il tutto si riduce a mere chiacchiere. Speriamo ancora in maniera fiduciosa che tra gli organi preposti qualcuno faccia un passo per mostrare e comunicare al Paese serietà.
Una triste notizia riguarda la scomparsa di Ennio Morricone. Un vero genio che ha presentato con biglietto da visita eccellente il suo impegno a livello mondiale che ha sempre scelto di comportarsi in maniera seria. È stato un professionista che non ha fatto strada grazie alla politica ma al suo impegno, alla sua serietà e alla sua bravura.
Sul fronte migratorio abbiamo visto in questi giorni delle persone che hanno provato a raggiungere il nostro Paese e sono state tenute a largo senza poter attraccare per molti giorni. Ciò fa riflettere e ci riporta alle prese di posizione di alcuni magistrati che si sono messi in luce all’epoca di Salvini, mentre adesso non vi è nessun provvedimento o richiamo pur avendo adottato il medesimo comportamento. Anche questo va legato all’andamento non lineare della magistratura italiana e sarebbe il caso di capire se ha fatto bene o male il magistrato nei confronti di Salvini oppure il magistrato che non ha fatto nulla nella medesima circostanza.
Sul fronte europeo, si parla di Mes. Tuttavia, nessuno ci mostra un documento dove si declinano oneri e onori nel caso in cui se ne usufruisca. Tranne qualche politico ingenuo, che rappresenta il Mes come un contratto con clausole che vanno rispettate ma non si capisce quali e non si capisce neanche se dipende da atteggiamenti politici momentanei o da regole riviste e corrette.
La chiesa non vive momenti eccezionali. Ci sono pochi fedeli che si recano in chiesa, meno entrate alle parrocchie, non esistono più pellegrinaggi assistendo quindi a messe semi deserte e ad una situazione in cui le offerte scarseggiano. Questa è una vera via crucis? Perché non interrogarsi sul perché si stia verificando tutto questo? Quali sono i motivi? In Italia sono 25.660 le parrocchie; 1.500 i santuari e 34.000 i sacerdoti di diocesi. 529 milioni rappresenta la cifra necessaria solo per il sostentamento dei sacerdoti diocesani che guadagnano tra 900 e 1.400 euro.
Speriamo tanto che qualcuno possa illuminare il mondo cattolico e rievocare i problemi etici, spirituali ed ancora di più, se serve, il buon senso nel comportamento e nell’ agire quotidiano senza fare discorsi sterili ed ottusi con impronta di tipo politico che mettono il cittadino credente in una condizione di particolare disagio, oltre che di non condivisione. Chiunque voglia fare politica o avere un comportamento amorale, tra i sacerdoti, è bene che in modo onesto e giusto si spogli della propria veste.