La stampa estera ha spesso un atteggiamento molto critico nei confronti dell’Italia, con articoli che mirano a condizionare la nostra opinione pubblica (essendo spesso ripresi e rilanciati dai quotidiani nazionali) piuttosto che informare i loro lettori. Non è informazione, ma piuttosto un tentativo di partecipare in modo non legittimo alla vita politica e sociale italiana.
Si vengono a creare situazioni paradossali: la stampa tedesca, che sforna frequenti “inchieste” per raccontare le mafie che soffocano il nostro meridione, dipingendoci come un Paese totalmente dedito al malaffare, non guarda a casa propria, dove non esiste una efficiente legislazione dedicata al contrasto verso la malavita organizzata (che è anche mafia russa, cinese, nigeriana, ecc) e quindi il riciclaggio di denaro “sporco” avviene senza alcun problema.
Ad esempio, nel 2020 Die Welt dichiarò che la mafia in Italia “attendeva con ansia gli aiuti economici da Bruxelles” e, quindi facevano bene Germania e Olanda a non cedere sugli eurobond. Ad essi rispose con sdegno il Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Nicola Morra, respingendo queste “accuse infami (..) da chi non vuole recepire la legislazione antimafia italiana sull’aggressione ai capitali mafiosi”.
L’attacco al nostro Paese non è senza motivo. Ma il motivo va ricercato nella complicità, se non istigazione, da parte degli Italiani stessi. Lo si osserva durante questa campagna elettorale, in cui le illazioni e le pseudo “denunce” (che, guarda caso, colpiscono sempre una sola parte politica!) sono rilanciate dai media (giornali e tv) che sono alla ricerca di qualsiasi motivo per delegittimare per via culturale e mediatica il voto popolare.
Perchè la Democrazia è tale solo se i cittadini votano in un certo modo (altrimenti sono ignoranti o incivili) e, in mancanza di un vero programma elettorale, si spera di muovere i consensi pubblicando denigrazioni ed offese di provenienza estera, come se l’Italia non fosse libera di autodeterminare il proprio futuro.