L’era post Covid ha portato una profonda riflessione nel mondo del lavoro, in particolare nelle attività impiegatizie, che sono state interessate dal lavoro a distanza. L’elemento più visibile è senza dubbio la cosiddetta “great resignation”, ovvero il forte aumento di dipendenti che rassegnano le dimissioni, rinunciando ad un “posto fisso” che non soddisfa più il loro desiderio di benessere.
Benessere individuale e benessere aziendale si intrecciano in una riflessione sui mutati “valori” alla base della vita in ufficio, tra cui spiccano la ricerca di un maggiore equilibrio tra lavoro e vita privata, la condivisione degli obiettivi aziendali ed l’attenzione al rispetto del singolo, utilizzando il termine di “inclusione” per rappresentare la distanza da comportamenti che emarginano o discriminano in base a questioni personali (la donna che torna al lavoro dopo la nascita di un figlio, il dipendente colpito da una malattia oncologica, l’impiegato anziano, ecc).
Soprattutto, dalle riflessioni emerge che il denaro in busta paga non è più l’elemento chiave che guida le scelte del dipendente: il contesto socio economico è cambiato, e quindi le aziende che vogliono migliorare la performance aziendale devono impegnarsi su altri fronti. Devono evolversi ed ideare una nuova strategia che abbia come punti di partenza i propri collaboratori ed il loro benessere, riconosciuto ad oggi come un importante valore aggiunto.
Le aziende ora devono puntare sulla cultura aziendale, sull’organizzazione e valorizzazione dei dipendenti, migliorare gli ambienti di lavoro e i servizi fruibili in sede (dal parcheggio alla mensa, dall’asilo nido alla palestra), in modo da attrarre i collaboratori migliori e consentire loro di esprimere al massimo le loro potenzialità. Valorizzando in particolare la creatività, l’empatia e la capacità di problem solving, tre abilità che non saranno mai sostituite da alcuna intelligenza artificiale.
Un investimento per il futuro, non solo dell’azienda ma del sistema Paese, in quanto lavoratori più sereni e produttivi sono anche cittadini migliori.