Da quando l’interesse per i risultati dei sondaggi – ora pubblicati ogni settimana riguardo le intenzioni di voto dei cittadini – è aumentato al punto di comparire nei TG della sera, si è andata perdendo la loro obiettività statistica, diventando parte dei messaggi di propaganda politica.
Per il cittadino, che segue l’evolversi dei dati, tutto ciò non contribuisce a formarsi un’idea autonoma del consenso nel Paese, in quanto le erraticità statistiche (pochi centesimi di punto percentuale) diventano, nelle parole dei giornalisti schierati e nelle dichiarazioni dei leader, prove assolute di successo per sé stessi e accuse di inarrestabile declino per le opposizioni.
In realtà, l’unico dato vero e concreto sono i risultati elettorali, dove si contano i cittadini che hanno espresso la loro opinione in due essenziali step: recandosi a votare (fatto sempre meno frequente, indice di confusione e di distacco dalla politica) e indicando la loro scelta.
L’azione congiunta di sondaggisti “di parte” e stampa connivente ha dissuaso i cittadini dall’ascolto dei contenuti politici, siano essi sondaggi, sia altre osservazioni; la tattica strumentale del falsare i risultati reali, manipolare dati e informazioni a beneficio di una forza politica, condurre talk show privi di reale e sincero confronto tra opinioni, hanno allontanato i cittadini non solo dalla politica, ma anche dai media che ne sono il megafono. Così si spiega il crollo del tv generaliste (TG e talk politici hanno ascolti in netta e costante discesa), e delle vendite di quotidiani, alcuni dei quali sono diventati veri e propri “giornali di partito” pur essendo di proprietà di gruppi industriali.
Inoltre, l’arroccarsi del dibattito politico in reciproche accuse di “fascismo” e di “comunismo” non crea interesse nella popolazione, che guarda invece ai problemi concreti: l’inflazione ancora alta a livello europeo, l’aumento dei tassi di interesse (con il conseguente rialzo dei mutui), il degrado nelle grandi città, dove branchi di cinghiali pascolano dell’immondizia abbandonata e gli abitanti di ampie zone del territorio sono oggetto di furti e aggressioni.
Il ruolo dei media dovrebbe essere lo stimolo alla politica (tutta!) a fare di più e meglio nell’interesse dei cittadini (i loro lettori / ascoltatori),non supportare una forza politica contro l’altra: significa abdicare alla propria funzione primaria, avviandosi, inevitabilmente, verso il declino.