I dati Nielsen sull’utilizzo dei servizi di internet banking via web, relativi al dicembre 2009, evidenziano un mercato che sta raggiungendo la maturità, lasciando pochi spazi a significativi trend di crescita.
Nel mese in oggetto, solo un quarto dei 23,6 milioni di italiani utenti di internet, pari a 5,5 milioni di persone, ha compiuto almeno un accesso all’area riservata del proprio conto on line per compiere operazioni bancarie / finanziarie. Nonostante il web sia entrato a far parte delle abitudini quotidiane, aprire un conto corrente via web, oppure utilizzare la Rete per le classiche operazioni di sportello è rimasto prerogativa solo degli utenti più evoluti.
Infatti, il profilo che si può tratteggiare degli utenti descrive una persona adulta (gli over 35 sono il 65%) e forte consumatore di internet (tempi, sessioni e pagine viste sono superiori alla media di circa il 55%).
Nonostante cresca il numero dei visitatori, a distanza di un anno (confronto con dicembre 2008), l’incremento di fruitori dei servizi di internet banking è aumentato solo di 500 mila unità: il 10% in più rispetto all’anno precedente, ma costituito quasi esclusivamente da clienti di banche tradizionali che sono stati convinti a usare il web invece dello sportello. Infatti, i clienti delle banche esclusivamente “virtuali” (quali, ad esempio, Iwbank e Fineco) sono pressochè stabili, dimostrando che le potenzialità di crescita del loro mercato è ormai esaurita. Di conseguenza, c’è da attendersi nei prossimi mesi che siano lanciate campagne di promozione per acquisire nuovi clienti, anche sottraendoli agli altri operatori con proposte concorrenziali.
Per quanto concerne la ripartizione del mercato, si osserva una sempre maggiore polarizzazione verso i tre principali operatori: BancoPosta, Intesa San Paolo e Unicredit, che complessivamente raccolgono il 72% dei clienti. Nel settore, internet somiglia sempre più alla vita reale, dove questi tre soggetti sono i leader di mercato.
Si segnala un solo outsider, il Monte dei Paschi di Siena, che conquista quote di mercato on line con un bouquet di servizi che è attualmente il più ampio sul mercato: conti correnti, carte prepagate, conti deposito, PCT (tutti sottoscrivibili on line) e aggiornando con le nuove tecnologie di sicurezza l’operatività sul web.
Nel panorama del settore quest’anno è emerso un nuovo strumento: il “conto carta”, con il quale il cliente rinuncia alla remunerazione della liquidità (che, stante i tassi quasi nulli, non è affatto d’interesse), ma evitando i costi fissi di gestione per accedere ai servizi web “di base” (bonifici, ricariche, ecc). Questi conti sono un mix tra i conti correnti low cost e le carte ricaricabili, e trovano spazio tra i clienti che utilizzano la carta solo per svolgere le operazioni più semplici, come se fosse un “borsellino elettronico”
Quindi gli spazi potenziali di crescita ci sono: spetta agli istituti di credito sviluppare modelli di servizio tali da attirare i clienti.