Le recenti previsioni del FMI hanno ridotto le stime della crescita economica globale per il 2012, dal 4% al 3,3%, per effetto in gran parte dovuto alla minore possibilità di consumo dei paesi europei impegnati nel risanamento di bilancio. Un risanamento che, specialmente in Italia, viene ottenuto da un cospicuo incremento della pressione fiscale, senza incidere sui costi improduttivi della politica, né migliorare la produttività del sistema – paese.
Le liberalizzazioni promosse dal governo Monti, se qualcosa stanno muovendo nella trentennale staticità dell’insieme di regole che governano il Paese, tuttavia hanno creato polemiche e contestazioni di impatto ben superiore al beneficio atteso.
Noi apprezziamo il tentativo di rendere più semplice la possibilità di autoimpiego dei giovani, con il recepimento dell’istanza "Srl Facile", da noi citata nello scorso numero. Costituire una srl con un capitale simbolico di 1 euro e senza spese notarile è un ottimo inizio. Ma il Governo dovrebbe ora proseguire nel garantire ai giovani la possibilità di agevolazioni nel credito, almeno sotto forma di microcredito, per poter disporre di quei pochi fondi iniziali necessari a sostenere un’idea nascente.
L’Italia è una nazione che ha sempre prodotto arte, creatività, fantasia, che esporta in tutto il mondo un "Made in Italy" costituito da moda, design, artigianato. Molti giovani potrebbero trovare la loro strada nella società dando forma alle loro passioni e alle loro capacità, beni immateriali che non hanno valore alcuno negli uffici delle banche.
Se anche una minima parte dei fondi che gli istituti di credito hanno oggi disponibili al tasso dell’1%, fossero impiegati per sostenere le idee imprenditoriali dei nostri giovani talenti, una nuova generazione di imprenditori potrebbe da qui ad alcuni anni fornire una nuova speranza di sviluppo al Paese.