L’Italia ha bisogno di investimenti in Ricerca e Sviluppo per ricominciare a crescere. Le aziende private, grandi e piccole, possono fare molto, riunendosi in distretti e coinvolgendo le Università, come sta avvenendo per la Domotica nelle Marche. Ma gli investimenti in innovazione sono un peso che l’attuale situazione economica non consente al singolo imprenditore di sostenere al 100%. E’ necessario un finanziamento – nazionale o sovranazionale – che alleggerisca i costi e contribuisca a dare sicurezza alle imprese.
Sotto questo aspetto, i fondi stanziati nell’ambito dei progetti Smart City rappresentano un’ottima opportunità. In primo luogo, la finalità principale va verso il miglioramento della qualità della vita negli ambienti urbani, elemento che favorisce non solo la socializzazione ed il benessere del singolo, ma riduce anche il disagio che scatena atti di vandalismo o di semplice incuria nei confronti della "cosa pubblica", con evidenti risparmi nella manutenzione per le amministrazioni locali.
Inoltre, Smart City è un progetto multiforme, che così come interessa diversi aspetti della vita cittadina (l’inquinamento, la mobilità, la cultura, ecc), richiede sforzi innovativi in diverse direzioni: dalla meccanica all’informatica, dalle telecomunicazioni alla medicina. Un coinvolgimento concreto, che fa avanzare le conoscenze tecnico – scientifiche del Paese, maturando esperienze che poi possono diventare linee guida nella produzione manifatturiera, nella gestione dei servizi, aumentando la produttività e migliorando le condizioni di vita di tutti.