Il primo è stato Kellog’s, che ha inaugurato a Londra nel settembre scorso un temporary shop dove si poteva ottenere una piccola confezione – assaggio dei loro prodotti pagando con un tweet sul noto social network. Un’idea geniale che ha consentito di creare un imponente word-of-mouth (WOM, il nostrano "passaparola") su un nuovo prodotto, gli Special K Cracker Crisps, il primo snack salato del leader mondiale nei cereali per la prima colazione.
In un mercato intensamente affollato di competitor, e spesso messo sotto accusa dai salutisti, ottenere il consenso dei consumatori e convogliare commenti positivi verso il proprio brand è diventato un valore molto importante per un’azienda.
Il successo dell’operazione realizzata da Kellog’s ha aperto un nuovo filone di strumenti di interazione con il pubblico, per i quali la valutazione sulla replicabilità di questa esperienza si basa anche sull’analisi dei costi. Lo store di Kellog’s ha impiegato un team di hostess addette al controllo dei tweet e alla distribuzione degli snack: un costo non indifferente se commisurato al numero di persone con cui si è entrati in contatto, e quindi è stata un’esperienza difficilmente estensibile su larga scala.
Ma il tweet, si è osservato, funziona molto bene in termini di pubblicità, e l’interesse delle aziende ha stimolato la fantasia di alcuni designer svedesi dell’Umeå Institute of Design, che si sono ispirati alle macchine automatiche di distribuzione (che funzionano inserendo una moneta o un gettone) per ideare la Uid Cookie Box. Essa è una "scatola magica", che fa uscire un dolcetto da un’apposita fessura alla ricezione di un tweet con l’hashtag indicato dal produttore. Il funzionamento per il "cliente" è semplice: egli pubblica un tweet, e quando questo compare sullo schermo dello smartphone (tenuto vicino alla "scatola"), visualizzato sulla pagina di twitter, la Cookie Box si illumina ed attiva il meccanismo che mette a disposizione il dolcetto o qualsiasi altro campione di prodotto che si vuole distribuire.
Anche se è stata progettata per piccoli dolci, la Cookie Box può diventare un ottimo strumento per distribuire altri prodotti, non solo alimentari, quali campioni di profumi o detergenti, gadget, oggetti di cancelleria. Con essa, qualsiasi azienda può sfruttare l’opportunità di accedere alla potenza comunicativa di twitter a costi accettabili.