Beyond Dubai: quale sarà lo sviluppo del web?

Venerdì 8 marzo si è tenuto, presso la Sala delle Conferenze Internazionali del Ministero degli Affari Esteri, il workshop internazionale #BeyondWcit #all4i Dubai – Beyond Dubai: a new global agenda for the Internet organizzato da Alleanza per Internet, Keybiz e punto.it in collaborazione con Link Campus University e l’autorevole patrocinio del Ministero degli Affari Esteri con il Direttore Generale Luigi Marras e con la presenza del Sottosegretario allo Sviluppo Economico Massimo Vari.

Al workshop hanno partecipato i diplomatici e gli esperti dei Ministeri degli Affari Esteri, dello Sviluppo Economico, dell’Interno, dei Beni Culturali, i rappresentanti di società operanti nel settore a livello nazionale ed internazionale; inoltre vi è stata anche una alta partecipazione di pubblico qualificato e soprattutto di giovani. La Presidenza del workshop, a cura del Prof. Franco Pizzetti (Presidente di Alleanza per Internet) e del Prof. Vincenzo Scotti (Presidente di Link Campus University), ha presentato un documento finale che riassume gli orientamenti emersi durante la discussione che è stato favorevolmente accolto dai partecipanti.

L’evento è stato l’occasione per riprendere il filo del discorso dopo la Conferenza internazionale sulle telecomunicazioni (WCIT) dell’International Telecommunication Union (ITU) ed ha avuto come ospiti di rilievo il segretario generale ITU, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’ICT Hamadoun Touré, il direttore della sede di Bruxelles di Facebook Erika Mann, il Direttore della EU Public Policy di CISCO, Pastora Valero, il Direttore degli EU Institutional Affairs and International Organisations, di Microsoft, Jean-Jacques Sahel, il vice presidente europeo dell’ICANN Nigel Hickson, l’Executive Board Chairman, ETNO Luigi Gambardella e Giancarlo Innocenzi Botti, membro della UN Broadband Commission.

Il primo dato importante è che il workshop ha visto la partecipazione attiva di quasi tutti gli stakeholder del mondo coinvolto nella tematica di cui si è discusso a Dubai. La missione dell’ITU è infatti quella di connettere il mondo e di portare I benefici dell’ICT in tutto il mondo superando il digital divide e garantendo eguale accesso alle risorse. ITU ha attualmente attivi 193 Stati Membri e più di 700 membri di settore provenienti dall’industria, università e organizzazioni della società civile.

La presenza di Facebook, Skype, Icann, Verizon, Telefonica, Deutsche Telecom e numerosi altri soggetti, tra cui docenti di prestigiose università, ha dimostrato l’interesse dei principali operatori di telefonia e anche di molti Over-the-Top a riprendere il dialogo e a cercare soluzioni più equilibrate.

Touré ha infatti sottolineato che il Trattato di Dubai definito e approvato al WCIT-12 in Dubai a dicembre, è pienamente compatibile con la missione di ITU, rispettoso delle caratteristiche di Internet a difesa e tutela della democrazia, il pluralismo, la libertà di parola e di manifestazione del pensiero. Ha anche affermato che, con più di 6.4 miliardi di telefoni mobili nel mondo, di cui il 60% in Africa, è ormai necessario istituire una governance del sistema adeguata a una realtà nella quale Internet è sempre più una parte di un sistema di comunicazioni globali del quale la telefonia è una parte sempre più essenziale.

ITU e UNESCO avevano creato tre anni fa a tale scopo una Broadband Commission for Digital Development, costituendo un vero e proprio advocacy group di ben 60 Commissioner provenienti dai diversi Paesi e Stati membri, al fine di garantire un sempre migliore e vasto accesso alla broadband a livello globale, per raggiungere i Millennium Development Goals e colmare il digital divide: ad oggi, 4,5 miliardi di persone nel mondo sono ancora offline e circa 650 milioni di persone vivono con disabilità e quindi hanno difficoltà sistematiche di accesso alle tecnologie.

I temi oggetto del Trattato di Dubai sono state le International Telecommunication Regulations (ITRs) – regole che governano il sistema globale dell’ICT – che risalgono al 1988 e che per la prima volta sono state oggetto di rinegoziazione. La firma finale però è arrivata solo da parte di 89 su 193 Paesi, e gli Usa, che hanno detto espressamente ‘no’, potrebbero ancora sottoscrivere il documento dopo negoziati interni. Il nuovo trattato dà, di fatto, un ruolo maggiore ai singoli Paesi per le questioni della Rete. Ad esempio, afferma che tutti i governi sono ugualmente importanti per la governance di Internet, per assicurarne la stabilità, la sicurezza, la continuità e il suo futuro sviluppo.

L’aspetto della sicurezza è stata centrale nel dibattito: gli Stati Uniti si sono opposti ad attribuire questo ruolo ai governi. Il nuovo testo comprende misure sul diritto di accesso ai servizi di tlc tra i Paesi, per istituire un numero unico globale per le emergenze e per migliorare l’efficienza energetica delle reti ICT. Ma il nodo centrale resta la regolamentazione di internet e le differenze dei modelli attuali e possibili per la gestione della Rete su scala mondiale. Il timore dei non firmatari è che questo sia un pretesto per censurare i contenuti sgraditi al potere politico, considerandoli alla stregua dello spam. Gli Stati Uniti in particolare vogliono conservare le attuali regole di governance, che si reggono su un equilibrio multi-stakeholder.

E’ proprio questa necessità di nuovi modelli di governance che implica una grande capacità di dialogo e regolazione condivisa tra tutti i protagonisti del mondo digitale, e ancor più delle Università e dei centri di ricerca. La dichiarazione finale della Presidenza del Workshop, adottata all’unanimità, è perfettamente coerente con queste linee di azione. La Link Campus University, che sta sviluppando relazioni sempre più strette con il prestigioso network di università INTO, si è candidata, anche con i propri centri di ricerca sulla Computer Security, Privacy, Intelligence e Digital Agenda, a svolgere un ruolo sempre più attivo, interessato a continuare il dialogo dopo Dubai, soprattutto in previsione del prossimo 5th World Telecommunication/Information and Communication Technology Policy Forum, WTPF-13, che si svolgerà a Maggio 2013. Il WTPF-13 è infatti una opportunità unica per poter svolgere un dibattito globale su tutte le istanze ICT.

Il gruppo di esperti ha recentemente presentato un draft che verrà sottoposto al Forum e che riguarda diversi aspetti della governance di Internet:

– Creare l’ambiente favorevole per una larga diffusione mondiale della broadband connectivity;

– Promuovere gli Internet Exchange Points (IXPs) come soluzione per ampliare la connectivity;

– Favorire la presenza di stakeholder multipli nella governance di Internet

– Supportare i processi di cooperazione;

– Supportare la diffusione del protocol IPv6 e la transizione da IPv4.

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