Osservatorio Nazionale Smart City: una iniziativa di ANCI e ForumPA

Il tema delle Smart Cities ha in poco tempo conquistato l’attenzione nazionale e internazionale quale nuovo approccio in grado di dare risposte concrete ai bisogni di nuovi modelli nello sviluppo locale ed urbano in particolare. Se la discussione ha raggiunto ormai un certo grado di maturità e completezza poco ancora è stato fatto per rendere questo approccio più operativo e concreto. Inoltre, come qualsiasi approccio innovativo, quello delle Smart City rischierebbe di diventare un’ennesima occasione perduta se non potrà avvalersi delle necessarie competenze, interne ma soprattutto esterne alla pubblica amministrazione, in grado di favorire e gestire le innovazioni.

Poiché le città ospitano oltre il 50% della popolazione mondiale, consumano il 75% dell’energia, sono responsabili dell’80% delle emissioni di CO2 e producono il 75% dei rifiuti, la “via italiana alle Smart city”, non può che essere quella in grado di valorizzare gli asset caratteristici del nostro Paese così come il mappare in modo sistematico e mettere in rete le esperienze già avviate dai Comuni italiani, individuare le soluzioni tecnologiche e gli strumenti di programmazione adottati, evidenziare gli ostacoli ancora esistenti, elaborare analisi, ricerche e modelli replicabili, non può che favorire la conoscenza, la collaborazione, la comunicazione tra i diversi attori del modello smart city.

Le smart city sono infatti un modello straordinario per l’applicazione delle tecnologie dell’Internet del futuro, quella che connette persone e oggetti con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e la sostenibilità delle città. Nato in questa prospettiva fortemente tecnologica, il concetto di città intelligente si arricchisce però oggi di una visione che invece pone al centro il cittadino-utente, il quale si trova nella condizione di poter partecipare in modo attivo al co-design e alla co-gestione delle attività dello spazio urbano.

L’Osservatorio Nazionale Smart City nasce nell’aprile 2012 con l’obiettivo di elaborare analisi, ricerche e modelli da mettere a disposizione dei Comuni italiani che vogliono diventare “città intelligenti”. L’Osservatorio vuole essere una piattaforma on-line http://osservatoriosmartcity.it/ e un percorso collettivo e multidisciplinare, in cui tutti gli stakeholders (le università, i centri di ricerca, le amministrazioni pubbliche, le aziende ed i cittadini), possano dare le loro indicazioni sulla nascita o sull’evoluzione dei progetti di smart city in termini di pianificazione del territorio, di politiche pubbliche, di progetti ambientali, urbanistici ed architettonici, di innovazione tecnologica e sociale, di recupero e rigenerazione di quartieri e parchi, di sistemi di trasporto sostenibile ed alternativo, di riduzione dei consumi energetici e di ricorso alle fonti rinnovabili.

Tra i compiti e le funzioni proprie dell’organismo, ideato dall’ANCI e da Forum PA, è prioritaria la costituzione di uno spazio per la produzione e la condivisione di conoscenza sui temi dell’innovazione e della sostenibilità urbana, aperto ai contributi del mondo istituzionale e della ricerca, dell’impresa e della società civile, la definizione di strumenti efficaci per individuare e mettere in rete le migliori pratiche ed esperienze, le soluzioni tecnologiche e gli strumenti di programmazione e soprattutto la preparazione di una guida per indirizzare le amministrazioni verso le scelte più adatte alla loro particolare realtà territoriale.

Il link seguente fornisce la mappa aggiornata di tutte le città e i comuni aderenti all’Osservatorio: https://maps.google.com/maps/ms?msa=0&msid=213368332829600144288.0004dce8005c479430847&hl=it&ie=UTF8&ll=43.212542,12.941894&spn=5.698509,10.502929&t=h&source=embed

Le migliori pratiche che emergeranno dall’esperienza dell’Osservatorio saranno mappate e messe in rete per favorirne la replicabilità e creare una community tra tutti i referenti comunali e locali delle politiche per le città intelligenti. Le esperienze così raccolte saranno utili per realizzare una sorta di vademecum, delle linee guida per indirizzare le amministrazioni verso le scelte più adatte alla loro particolare realtà territoriale.

L’8 marzo scorso Veronica Nicotra, vice segretario generale vicario dell’ANCI, e Carlo Mochi Sismondi, presidente di FORUM PA hanno firmato un Protocollo d’intesa per la gestione dell’Osservatorio. Tra le prime attività previste, la costruzione di una community dei referenti comunali e locali e l’organizzazione di laboratori di co-apprendimento per le città che vogliono intraprendere la strada della smart city.

Il recente FORUM PA 2013, è stata l’occasione per presentare il piano di lavoro e i primi risultati dell’Osservatorio e proporre un dialogo con il governo centrale, mentre la prossima edizione di SMART City Exhibition (Bolognafiere, 16-18 ottobre) rappresenterà un momento di confronto anche a livello internazionale.

Alla community on line si sono quindi affiancati dei Tavoli di lavoro riservati alle città aderenti come quello del 30 maggio scorso all’interno di Forum PA 2013, preceduto da un webinar il 24 maggio scorso, in cui “le città si sono confrontate su uno dei temi centrali della pianificazione di uno sviluppo smart: la misurazione dei risultati e il monitoraggio.

Infatti condividere nell’Osservatorio la definizione di una metodologia di monitoraggio e valutazione che aiuti le città a individuare le metriche sui progetti, monitorarne l’impatto, l’efficienza e il “rendimento” per poi utilizzare i dati del monitoraggio per programmare e riprogrammare gli interventi e confrontare i risultati delle proprie sperimentazioni in un’ottica di benchmarking con le altre realtà urbane è risultata fondamentale per giungere ad una visione condivisa e accettata da tutti di cosa è veramente una “smart city”.

Inoltre il FORUMPA 2013 ha ospitato la final conference del progetto europeo Peripheria http://www.peripheria.eu/ che ha mostrato le migliori soluzioni e la metodologia per co-creare in modo partecipato le smart solution per le città http://www.urbancenter.comune.genova.it/node/1088, mettendo in evidenza anche il City Protocol http://cityprotocol.org/ la straordinaria iniziativa internazionale nata dalle città stesse per disegnare un sistema di standard che definisca il perimetro delle diverse dimensioni della smart city.

Particolare attenzione è stata posta alla costruzione del “Vademecum per la Programmazione delle Smart Cities”, guida per le città che vorranno aprirsi all’innovazione e ad un nuovo modo di intendere la crescita e lo sviluppo e dovrebbe diventare il modello nazionale di riferimento per lo sviluppo delle città intelligenti, all’interno del quale si aggregheranno idee e contributi ma soprattutto indicazioni operative per governare il processo di pianificazione della città intelligente, arricchito da esempi ed esperienze avviate nelle città italiane ed europee e da un set di strumenti provenienti da diverse discipline (statistica, sociologia, pianificazione territoriale, analisi delle politiche pubbliche, etc.).

Gli amministratori potranno infatti utilizzare il vademecum come riferimento per l’elaborazione di un vero e proprio programma strategico grazie al quale governare il cambiamento all’interno del proprio territorio urbano.

Il Vademecum è visibile a tutti ed è sufficiente registrarsi per poterlo commentare: l’Osservatorio vuole in questo modo aprirsi il più possibile ai contributi di esperti e persone interessate al tema.

“Si tratta di un percorso necessario – afferma Gianni Dominici, Direttore generale di FORUM PA – autore di interessanti mappe concettuali sull’argomento, disponibili su Internet

· https://imindmap.thinkbuzan.com/v1/#5162a2dbb356ed1f19000032

· saperi.forumpa.it/sites/all/files/documents/file/slides_convegni/2013/webinar_osservatorio/SmartCities7.pdf

“perché le pur importanti soluzioni tecnologiche per le smart city non possono segnare alcuna svolta senza una solida programmazione e senza la presenza di competenze in grado di gestire le innovazioni introdotte con una visione di lungo periodo, consapevole dell’identità, dei punti di forza e di debolezza del singolo territorio”.

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