Nel dibattito sul taglio dei costi nel sistema sanitario trova spazio l’analisi dei consumi di energia, al fine di migliorare l’efficienza energetica delle strutture ospedaliere, conseguendo risparmi significativi oltre a perseguire l’obiettivo di una maggiore sostenibilità ambientale. Un modello di intervento sulla spesa pubblica che non si traduce in una riduzione del livello del servizio all’utente, né incontra resistenze nell’ambito del personale, non incidendo sulla sua attività.
Il consumo di energia in una struttura ospedaliera è ingente: si stima che – su base annua – per il solo riscaldamento degli ambienti ogni posto letto equivalga ad un appartamento di 90 mq. (Cfr: Enea, La domanda di energia negli ospedali italiani).
L’incremento di efficienza energetica può essere sostenuto in prima istanza basandosi su tre tipologie di intervento. La prima consiste nel rivedere e ridefinire i parametri termoigrometrici e di qualità dell’aria all’interno delle strutture ospedaliere (IAQ, Indoor Air Quality), elementi di valutazione nella procedura di accreditamento. Nel dettaglio sarebbe consigliabile adottare l’approccio prestazionale: essa si basa sulla esecuzione di una completa analisi dei rischi dal punto di vista clinico per patologia e reparto, personalizzando le cautele su ciascuna area ed evitando di sprecare energia in inutili protezioni.
In secondo luogo, poiché gli ospedali italiani hanno un’età media di circa 50 anni, è necessario svolgere un’approfondita osservazione del sistema edificio – impianto (ovvero dell’involucro edilizio e degli impianti HVAC), per poter procedere ad interventi di riqualificazione energetica mirati. I risultati di questa analisi possono essere utilizzati nelle fasi di manutenzione dell’edificio e di sostituzione delle apparecchiature.
Infine, è utile promuovere una campagna di sensibilizzazione degli utenti (personale medico, operatori di supporto, persone assistite) in merito alla necessità di contribuire alla riduzione dei consumi, contribuendo al risparmio energetico; la modalità di approccio si basa sul concetto di partecipazione alla vita della struttura sanitaria, in modo che l’utente la percepisca come una sua proprietà (ci lavora, la finanzia con la sua tassazione) e non come qualcosa che è "di tutti" e, quindi, "di nessuno".
La valutazione del profilo dei consumi energetici è la base di partenza. Richiede personale qualificato e con esperienza. SI-IES ha investito nella formazione dei suoi addetti e si propone come partner delle strutture che intendono affrontare concretamente il tema del risparmio energetico.