Si parla dei grassi buoni, per cuore, cervello e occhi, ma il nostro organismo non li produce. Sono diversi i possibili effetti negativi se si mangia poco pesce e se non si è un amante della verdura, alimenti tra i più ricchi di questi importanti grassi. Il dott. Poli, presidente della Nutrition Foundation of Italy, spiega che “gli studi, hanno rilevato che in Italia assumiamo meno Omega 3 rispetto alle dosi consigliate dagli esperti”.
Tra i cibi più ricchi di questi nutrienti troviamo i pesci “grassi” dei mari freddi, come le aringhe e il salmone ed il pesce (“grasso”) azzurro del Mar Mediterraneo, ad esempio lo sgombro, le alici, le sardine ed il pesce spatola; anche la trota ne contiene a sufficienza. L’apporto ottimale di DHA (acido docosaesaenoico) e EPA (acido eicosapentaenoico) è di 500 mg al giorno, pari a due porzioni di pesce “grasso” alla settimana. “Del gruppo Omega 3 fa parte anche l’ALA, il precursore che poi l’organismo trasforma in DHA e EPA” dice il dott. Poli. L’ALA, ovvero l’acido alfa linoleico, lo si trova nelle noci, nei broccoli, nella lattuga e negli spinaci, la dose consigliata è di 2g al giorno: sono sufficienti tre noci per avere tale quantità .
Sono diversi i benefici che possiamo trarre da questi grassi: regolarizzano il ritmo cardiaco, sono “benzina” per i neuroni cerebrali ed essenziali per lo sviluppo dell’occhio e della retina. Sono dei fluidificanti naturali, riducono così il rischio di trombosi e regolando il livello di trigliceridi attutiscono il pericolo di arteriosclerosi. Gli Omega 3, infine, sono indispensabili in gravidanza perché favoriscono lo sviluppo del cervello del nascituro.