Le recenti misure economiche di supporto alle startup innovative indicano la direzione verso cui sono indirizzate le energie produttive e i capitali di investimento. Ci riferiamo in particolare al Decreto che ha istituito le start up innovative (Dl 179/2012) e il DM 30 gennaio 2014 (G.U. del 20 marzo) che ha reso operative le agevolazioni fiscali, in seguito al via libera della UE.
Il futuro dell’Italia, nei progetti della classe politica, è nella creatività e nella fantasia delle nuove generazioni, ovvero dei “nativi digitali” che possono sviluppare le loro idee senza porsi i problemi dei finanziamenti e della gestione aziendale, poiché per i primi provvede il Venture Capital, mentre per i secondi i giovani ideatori possono usufruire dei servizi offerti dai numerosi Incubatori di Impresa, per la maggior parte gestiti o promossi dalle Università, e ampiamente diffusi sul territorio.
Da un punto di vista strategico di lungo periodo, la decisione di aiutare i giovani imprenditori innovativi è eccellente: l’Italia ha da tempo rinunciato alla leadership in settori in cui un decenni fa era ai primi posti nel mondo (la chimica, per esempio, nella quale abbiamo avuto il Premio Nobel Natta), e si teme la concorrenza delle nuove potenze economiche nel tessile e nell’arredamento. Il made in Italy agroalimentare è un punto di forza esemplare, ma non si può accettare che un Paese di grandi tradizioni culturali possa basare la sua economia su agricoltura e turismo. E’ quindi benvenuto un aiuto concreto ai giovani che propongono idee innovative e si impegnano a realizzarle.