SOLO, il POS virtuale che permette di ricevere pagamenti condividendo un link [Intervista]

SOLO è un POS virtuale che permette a qualsiasi impresa, commerciante o professionista di accettare pagamenti con carta di credito o di debito senza dover strisciare la carta in nessun supporto fisico, ma bensì condividendo un semplice link. Una startup, per fortuna italiana, che ha proposto una delle progettualità più apprezzate e interessanti degli ultimi tempi. Nei giorni scorsi abbiamo avuto il piacere di intervistare il fondatore Orlando Merone, che in una bella chiacchierata ci ha raccontato la storia, le peculiarità e le ambizioni della sua giovane impresa.

Quando e da dove nasce il progetto SOLO?

Ufficialmente il progetto è stato lanciato il 12 maggio, ma c’è l’avevamo in ghost mode da un paio di mesi. Lo scorso anno abbiamo vinto “InnovAction Lab”, per quell’occasione avevamo utilizzato un piccolo prototipo. Successivamente dopo aver vinto le due finali, abbiamo ricevuto l’investimento di Digital Magics, un incubatore di startup digitali. Abbiamo acquisito i primi utenti già prima del lancio ufficiale. Ad oggi contiamo oltre 800 utenti registrati e più di 200 sono attivi.

Qual é l’idea che ha fatto sorgere questo progetto? Quali soluzioni propone, qual è il valore aggiunto offerto?

Qualche anno fa come libero professionista avevo diversi problemi a far rispettare i tempi di pagamento dai miei clienti, quindi ho immaginato una soluzione che mi permettesse di farmi pagare con la carta di credito. Solitamente quando si stacca una fattura succede che te la pagano dopo due o tre mesi, invece con una soluzione del genere si accorciano i tempi e si facilitano le procedure. Con questa idea, mi sono iscritto alla business plan competitionInnovAction Lab” e ho condiviso il mio progetto con Edoardo Raimondi che poi è diventato mio socio, abbiamo portato avanti il progetto, con persone con cui avevo già lavorato in precedenza, persone con cui avevo partecipato a diversi hackathon fintech: competizioni che sono state utili per costruire il team e per fare squadra.

Quindi abbiamo sviluppato il prototipo del progetto e abbiamo vinto “InnovAction Lab” sia a livello regionale (Lombardia) che a livello nazionale. Il percorso è stato poi il seguente: finanziamento, creazione della società e sviluppo del prodotto. In questi mesi dall’idea originale, SOLO è diventato quello che è adesso, un POS virtuale che consente a chiunque sia dotato di una partita IVA, o emetta una ricevuta con codice fiscale (per esempio i bed and breakfast), di ricevere pagamenti con carte di credito o di debito, in maniera molto semplice, condividendo un link come si preferisce. All’interno della fattura, via SMS, via e-mail, con la libertà di digitare l’indirizzo web a cui è associato l’utente, con l’identificativo del merchant e tutta una serie di informazioni correlate, che possono essere un importo, un numero di una fattura, un PNR, un numero di una bolletta. Il cuore del nostro prodotto è una “url parlante”, a quell’url si può aggiungere qualsiasi tipo di informazione. Il pagamento avviene senza l’utilizzo di uno strumento fisico: non serve nessun hardware, nessuna applicazione e nessuna registrazione da parte dell’utente.

Gli stimoli che ti hanno spinto a creare questa startup?

Ho cominciato la mia esperienza come web designer e tutt’ora sono principalmente un web designer. La mia esperienza sul campo mi ha insegnato che implementare un gateway di pagamento in un sito web costa tempo e denaro. Tutti i principali gateway bancari sono piuttosto complicati, l’ultimo pezzetto della fase di pagamento è sempre molto arduo, richiede spesso molto tempo per completare il processo. Ho pensato, lavorando insieme al mio team, di accorciare quella fase e renderla il più breve e semplice possibile.  Il fatto di permettere di ricevere pagamenti e vendere online senza doversi dotare di un e-commerce è già un grande passo avanti. Ad oggi, sul mercato, noi siamo la soluzione più economica e conveniente per vendere online. Moltissime agenzia di viaggi, bed and breakfast, piccoli hotel hanno già cominciato a utilizzare SOLO: in questo modo ricevono mandano per esempio una mail ai clienti col link di pagamento e si fanno pagare, con una soglia di sicurezza elevata.

Quando usi Paypal, tu stai pagando Paypal non stai pagando il merchant, con SOLO è diverso, noi rendiamo disponibile subito l’identità verificata del merchant.

Il cliente, quindi, sa effettivamente chi sta pagando.

SOLO è istantaneo, intuitivo, prescinde da hardware e piattaforme.

A proposito di sostegni e finanziamenti? “InnovAction Lab” e Digital Magics come hanno contribuito a supportarvi?

“InnovAction Lab” è stato molto importante, pur non offrendo nessun premio economico è un percorso che da molta visibilità anche con gli investitori.

Da Digital Magics siamo stati seguiti sulla parte di funding, ci siamo dotati di consulenti per risolvere tutta la parte di compliance. Digital Magics ha colmato un gap non solo economico e di relazioni nel presentarsi poi agli investitori successivi. C’è tutta la parte amministrativa, di business model, la parte legale. L’incubatore mette a disposizione dei partner che ti aiutano in questo processo.

Il mercato dei pagamenti online è molto vasto, ci sono molte startup che operano a livello internazionale e Paypal, probabilmente, è il nostro competitor diretto.  Noi siamo focalizzati sul settore “card not present”: transazioni che non prevedono lo strisciare della carta fisicamente.

Come risponde SOLO al tema della sicurezza nelle transazioni bancarie?

Utilizziamo tutti quanti gli standard principali a livello bancario, tutte le transazioni avvengono secondo 3D Secure Code. Chi ci supporta, l’istituto di pagamento francese “LemonWay”, addotta anch’esso tutta una serie di precauzioni perché la transazione avvenga in maniera sicura.

Il cliente paga con carta di credito, dalla carta di credito i fondi vengono trasferiti in un borsellino di moneta elettronica (wallet) intestato al merchant. Da questo borsellino di moneta elettronica parte un bonifico automatico al conto corrente d’appoggio che ha inserito in fase di registrazione, tutto avviene in maniera molto semplice, in tempo reale e in sicurezza.

Perché avete scelto il nome e il dominio SOLO.sh?

Fondamentalmente è un acronimo che sta per social local shopping. Ci serviva un dominio molto breve che fosse facile da scrivere a mano, l’idea era di fare il bit.ly dei pagamenti. Un account merchant come il mio solo.sh/orlandotm si può digitare in breve tempo, con semplicità anche durante una conversazione.

Nelle varie soluzioni in fase di sviluppo per l’impresa vi sono anche i pagamenti P2P, ce li potrebbe illustrare, a che punto è lo sviluppo e la diffusione di questi metodi di pagamento?

Molte banche hanno introdotto diversi servizi che vanno nella direzione P2P, ma ho l’impressione che siano sistemi un po’ troppo chiusi che richiedono una registrazione lunga. Nel nostro caso per pagamenti P2P intendiamo, pagamenti da un wallet ad un altro wallet. Questa funzione sarà molto utile, i merchant potranno effettuare pagamenti tra di loro. Oltre al P2P, vi sono altre features in arrivo, dai pagamenti ricorrenti allo split dei pagamenti, funzione utile quando c’è bisogno di incassare e ci sono più attori che devono ricevere parte del pagamento, tutte funzionalità molto comode per le PMI.

Che idee avete in mente per espandere il circolo di azione? Progetti per il futuro, sviluppi in atto?

Stiamo individuando le metriche per investire in crescita e lanciare SOLO in altri Paesi, tutta l’area euro è quella che ci interessa. A livello marketing credo che la maggior parte della campagna di acquisizione verrà fatta online, poi cercheremo di instaurare relazioni con le associazioni di categoria, crediamo che SOLO sia ideale per i professionisti. Implementeremo un programma di referral che invoglierà gli utenti a meccaniche di “get member”.

Con SOLO vogliamo porci come un facilitatore, abbattere le barriere d’ingresso verso l’adozione di strumenti di pagamento elettronici. Ci riferiamo a PMI, artigiani, professionisti, per loro è molto costoso dotarsi di strumenti di pagamento di questo genere, pensiamo che sia arrivato il momento di fare qualcosa che gli venga incontro.

In America c’è Square, che abbiamo anticipato con il nostro prototipo, sta facendo un’esperienza molto simile alla nostra che si chiama “cash.me”, ma si limita ai pagamenti con le carte di debito e solo con le carte emesse negli Stati Uniti. Noi lo facciamo con carte di debito e credito e lo facciamo in tutta l’area SEPA.

Abbiamo avuto modo di presentare SOLO anche fuori dai confini nazionali, siamo stati a Vienna, a Londra al “Pay Expo”, una delle fiere più importante che riguarda i pagamenti, siamo entrati tra i finalisti con altre 4 startup, che avevano già ricevuto milioni di round di finanziamento e con decine di migliaia di clienti alle spalle; delle realtà più avviate rispetto a noi, ed è stata una bella soddisfazione. Abbiamo incontrato tanti potenziali partner che magari potranno esserci d’aiuto per raggiungere anche altri mercati. La piattaforma è scalabile, permette di operare già in altri Paesi, però sono necessari altri finanziamenti per poter acquisire clienti e gestire il servizio all’estero. Abbiamo già qualche cliente in Austria, Spagna, Portogallo, Estonia, Olanda, Belgio e Francia. Abbiamo deciso di partire dall’Italia, ci stiamo concentrando su questo, la società è in Italia, abbiamo deciso di farlo qua, anche se sarebbe stato più comodo fare quello che stiamo facendo all’estero, vogliamo farlo qui. 

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