La comunicazione televisiva su religione, terrorismo e Giubileo

Ormai siamo invasi a tutte le ore da questi talk show e siccome sono troppi non vi prestiamo più attenzione in quanto li riteniamo ripetitivi e, alcune volte, noiosi.

Facendo zapping sono capitato su La7 ed ecco “Francesco tra i lupi”, Papa Bergoglio nel linguaggio comune ormai per tutti è Francesco. Tra gli interventi degli ospiti emerge uno in particolare, a tema Giubileo che lo definisce come “il primo Giubileo di guerra”.  Nel mentre nella capitale d’Europa, a Bruxelles, è stato imposto il coprifuoco causa terrorismo. Ci dobbiamo rassegnare nel vivere il nostro quotidiano in maniera riservata e non più liberi come prima. Gli assassini possono colpire ovunque. La necessità è quella di avere un’intelligence adeguata (qualcuno avrebbe da ridire: fino all’altro ieri questi spioni spendevano anche tanto e a cosa servivano? Adesso ripristiniamo il tutto per mezzo di una moviola?).

Dunque arriva l’intervento del giornalista Gianluigi Nuzzi, domani c’è un processo per il contenuto del suo libro, in onda passa un contributo che vede Francesco (sempre il Papa) in un intervento del 9 di novembre che al riguardo dei documenti utilizzati per il libro afferma: “so che molti di voi sono rimasti turbati per i documenti sottratti e pubblicati, questo è chiaramente un reato, significa rubare”. Nuzzi sostiene che il reato non c’è in quanto il giornalista indaga sulla verità, fa la sua ricerca di documenti e li divulga. Il libro ha messo in luce le dinamiche con cui una “cricca” gestisce parte del Vaticano. Vi sono tre imputati (uno di questi sembra sia un Monsignore che ha registrato la voce del Papa) e il reato ipotizzato è anche quello di associazione a delinquere. E’ stato evidenziato che lo Stato Città del Vaticano ha aderito alle Nazioni Unite dove, tra l’altro, l’art. 19 parla di libertà e comunicazione con ogni mezzo, in tal caso, per coerenza il Vaticano dovrebbe rivedere il contenuto dell’articolo. Francesco (sempre il Papa) ha costituito delle commissioni d’indagine, sembra con quattro agenzie, per valutare i contenuti e la gestione dell’IOR (Istituto per le Opere di Religione), speriamo che i risultati si facciano vedere prima del Giubileo.

Oltre alla parentesi relativa al libro di Nuzzi, vi sono stati come era inevitabile dei riferimenti all’Isis e alle minacce che vedono il Vaticano sotto il mirino del terrorismo. Papa Francesco parla di "Terza Guerra Mondiale a pezzi". Alcuni quotidiani importanti nel mondo tra cui The Economist mettono in discussione Francesco e a questo punto dopo avergli dato del “leninista” e “peronista”, visti i suoi atteggiamenti, si interrogano nuovamente sul Papa e se sia o meno di religione cattolica.

Papa Francesco dice che la Chiesa è aperta a tutti. Probabilmente il concetto anderebbe elaborato, se non altro per comprendere se il Papa è un privilegiato che può permettersi di aprire la chiesa cattolica in Italia, o se tale accezzione corrisponde ad un desiderio del mondo occidentale, prevalentemente cattolico e orientato a pensare alle altre religioni presenti in minoranza, quale quella dell’Islam che è presente sempre più nel nostro paese. In tal caso servirebbero dei trattati internazionali in grado di regolare l’istituto della reciprocità nel suo complesso e non in visione minima e particolare, cosa che fondamentalmente non ha senso.

Il Papa dice che non bisogna avere paura. Ma come si fa a non avere paura? L’Italia ha vissuto la fase del terrorismo, è vero anche che con l’Expo abbiamo avuto 20 milioni di visite e grazie al cielo non è successo nulla.

Taluni sostengono che oggi è tutto diverso, compreso il fondamentalismo. Capire le realtà del genere umano è particolarmente complesso e quindi servono risposte diverse e mirate per ogni caso. Poi sembra che nelle vicinanze del Vaticano, ma è da verificare, in Via Tolemaide, vi sia una moschea non censita, mentre a 100 metri ve n’è sia un’altra censita. In questo caso non scomodiamo l’intelligence, sarebbe forse sufficiente un poliziotto di passaggio che guarda un po’ a destra e un po’ a sinistra. A Roma, negli ultimi 4 anni, da 18 si è passati a 50 moschee.

La trasmissione, sempre su Papa Francesco si è soffermata anche sulla dottrina del matrimonio, che ha visto il Papa in minoranza, la conclusione è che per quanto riguarda l’assoluzione del credente divorziato vi penseranno di volta in volta i sacerdoti. E’ intervenuta durante la trasmissione Michela Murgia che ha insegnato religione per 17 anni in Sardegna, mettendo subito in luce che gli insegnanti sono stati e sono scelti dai vescovi e pagati dallo Stato italiano, perciò, se tanto mi da tanto, la Murgia è stata nominata dal vescovo (e non sappiamo come) e pagata da noi, ma probabilmente abbiamo capito male!

Vi sono stati ancora degli interventi in tema e fuori tema e sempre riferiti al Giubileo, tra le notizie emerse troviamo che: gli alberghi sono vuoti; i ristoranti in centro vuoti; le agenzie viaggi hanno delle disdette perché hanno paura e le perdite nel centro storico sono giunte al 30%. Per quanto riguarda i viaggi di piacere e le visite ai paesi arabi, le agenzie affermano che non vi sono richieste.

Con l’aggravamento della crisi come si combatte la paura? Taluni affermano con un messaggio di sicurezza, altri con conoscenza della minaccia.

Sembra che in Francia, in diversi quartieri, non si riesca ad entrare per la pericolosità, bisogna riconoscere che i francesi sono bravi a far si che questo messaggio non arrivino a tutti. Come mai l’Italia fino ad ora non ha avuto grossi problemi? Secondo il Senatore Maurizio Gasparri il nostro Paese serve come transito, entrata e uscita, per adesso.

Di fatto le conclusioni in termini di sicurezza non sono eccezionali, nel complesso le forze dell’ordine sono diminuite, per il parco auto troviamo che ne sono ferme il 33%. Problema delle scorte? Se tutti plaudono Papa Francesco perché vuole camminare da solo e senza scorta, ed è il rappresentante mondiale del mondo cattolico, arriviamo alla conclusione non di diminuire le scorte, ma di annullarle e comportarci da paese civile come molti politici sostengono, pertanto dovremmo essere consequenziali ed entrare nell’ottica che il rischio è il nostro mestiere!

Francesco Chiappetta
Il prof. Francesco Chiappetta, manager d'azienda, è stato docente universitario di vari atenei. Ha profonda esperienza comprovata da incarichi importanti in azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. La sua esperienza diversificata ha l’obiettivo di fornire consulenza direzionale, innovativa e approfondita. E' iscritto all'albo dei giornalisti dal 2005, successivamente nel 2007 pone un’iniziativa editoriale, per la società Si -ies, fondando Sentieri Digitali E-magazine di creatività e tecnologia per la comunicazione d’impresa. L’obiettivo di Sentieri Digitali è dedicato alla Comunicazione d’impresa in senso lato: ovvero dalle grandi imprese alle pmi e gli artigiani, dai professionisti alle PA, dal Marketing agli obblighi d’informazione per le società quotate. L’intero contesto dell’e-magazine è incentrato sui passi evolutivi della trasformazione digitale.

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