Martedì 1 dicembre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Presidente del Senato Pietro Grasso e la Presidente della Camera Laura Boldrini hanno fatto il punto per i tre giudici mancanti alla Corte Costituzionale. Dopo ben trenta votazioni il risultato è stato sempre negativo. Candidati: Barbera, Pitruzzella e Sisto.
Cosa dice la nostra Costituzione? Al I comma dell’articolo 135 della Costituzione, la Corte consta nella sua composizione ordinaria di giudici. Questi vengono nominati per un terzo dal Presidente della Repubblica, per un terzo dal Parlamento in seduta comune e per il terzo restante dalle Supreme Magistrature Ordinarie e Amministrative. Si evince, leggendo il II comma dell’articolo 135 il dovere di garantire comunque che tutti i giudici abbiano le attitudini professionali e l’esperienza necessaria per svolgere il ruolo che gli è affidato. E’ facile capire che le tre categorie sono: i Magistrati, anche a riposo, delle giurisdizioni superiori, ordinaria ed amministrativa, i professori ordinari di università in materie giuridiche e gli avvocati che abbiano maturato almeno venti anni di esercizio nella professione.
Attualmente la composizione è la seguente: cinque consiglieri sono stati nominati dall’ex Presidente Giorgio Napolitano, uno dal centro-sinistra, uno dal Consiglio di Stato, due dalla Cassazione, uno dal centro-destra. Questa è la situazione. Il colore politico teoricamente viene ad essere sbiancato dopo la nomina. E’ importante capire la qualità del prodotto chimico chiamato a sbiancare e se è un prodotto eccellente o contraffatto. Ho letto poche righe su di un giornale sul calcolo delle trenta sedute congiunte Camera e Senato, quanto costa al Paese? La risposta è semplice: la democrazia ha un costo! Ma prima di bruciare le persone, e metterle alla berlina, non è forse meglio cercare un accordo preventivo e fare la "brutta figura" dinanzi al Paese e al mondo di eleggere i giudici costituzionali alla prima seduta. Sembra facile, ma non è così!