Tra i concetti legati alla smartness prende sempre più piede l’utilizzo del “gioco”, processo noto come gamification. In termini semplicistici si tratta di utilizzare il gioco come uno strumento, tool, per aumentare il coinvolgimento degli utenti, user’s engagement, in un progetto. Si può puntare ad aumentare il numero di utenti coinvolti, incremento quantitativo, o aumentare la qualità ed intensità dell’esperienza di coinvolgimento, incremento qualitativo.
Un minimo di semantica. Secondo Schell (2008) il gioco è “un’attività di problem-solving approcciata con un atteggiamento giocoso”; secondo Meier (2000) con gioco si deve intendere “una serie di scelte ed opzioni interessanti”. Callois (1961) identifica le differenze tra gioco come paidia – libero, espressivo e improvvisato – e gioco come ludus, strutturato con regole e convenzioni. In altri termini… un’attività seria!
Rifacendosi agli autori citati ed ai concetti di Juul (2005) possiamo convergere su una definizione “il gioco è un sistema basato su regole, con risultati variabili e quantificabili, dove i diversi risultati sono definiti da differenti valori, i giocatori impiegano i loro sforzi per influenzare il risultato finale, cui si sentono emozionalmente legati; le conseguenze di questa attività sono opzionali e negoziabili”.
Se credete che la definizione sia ermetica e seriosa vi do perfettamente ragione ma di fatto i giochi on line costituiscono un mezzo preferenziale per aumentare il coinvolgimento degli utenti in qualsiasi iniziativa sociale. E, cosa non da poco, presentano un fatturato continuamente in crescita e senza sintomi di crisi.
Nel settore smart city e smart community il gioco è un mezzo da valutare e valorizzare in ogni progetto, sia nella fase di lancio sia nella fase di mantenimento per promuoverne la sostenibilità. Una app sulla raccolta differenziata, sul trasporto ecologicamente sostenibile, sul domotic management possono risultare “noiose”; inserirne i contenuti in un contesto di gioco può determinarne la sostenibilità e usabilità nel tempo.
Provate a navigare in siti come “giochi per il cambiamento” (http://www.gamesforchange.org) o “giochi finalizzati” (http://gameswithpurpose.org
E buona augmented reality!