Normalmente per preparare una conferenza così importante si attivano i settori diplomatici ed i responsabili tecnico-scientifici per mettere sul tavolo le richieste e le posizioni dei vari paesi e dopo aver fatto uno scouting si presentano i risultati provvisori ai vari capi delegazione dei paesi partecipanti. Accade però che ad ogni conferenza sull’ambiente si abbia la netta sensazione che non venga considerato quanto avanzato in quella precedente. Uno si immagina che nella riunione di Parigi si vada avanti verificando la posizione ultima e quella da proporre, ma sembra che tale procedura non sia così scontata. Ed eccoci ancora col “chiasso” sul protocollo di Kyoto che pensate aveva coniato quasi uno slogan “20-20-20”.
Alla conferenza i rappresentanti sono di oltre 195 paesi partecipanti (è un numero che balla tutti i giorni), 340 associazioni (forse solo lobbisti), 100 stand, 360 conferenze, 20 mostre, 60 progetti e una dozzina circa di rappresentanti della società civile. I partecipanti sono chiusi in un bunker e provano a mettere sul piatto della conferenza i vari punti in discussione. Obama, indubbiamente, essendo il Presidente degli Stati Uniti d’America ha una grossa audience ma pochi ricordano che non ha la maggioranza politica del Congresso e quindi ecco che scatta la diplomazia. Conviene fare delle proposte o delle raccomandazioni? La risposta è semplice ed è quella che non deve essere sottoposta a votazione al Congresso. Ciò cosa vuol dire? Che siamo dinanzi all’ennesima enunciazione di buona volontà.
Non dimentichiamo che tutta questa gente nel muoversi crea inquinamento, esiste l’unità OLF, una grandezza che indica la capacità inquinante media di ogni individuo, la denominazione indica l’inizio della parola latina “Olfactus” e la sua unità di misura (1 OLF) rappresenta la quantità di sostanze emesse da una persona definita “normale”, laddove per normale si intende una persona adulta con attività più o meno sedentaria, in condizione di benessere termoigrometrico e con normale cura dell’igiene personale (0.7 bagni al giorno).
Sono stati effettuati esperimenti con gruppi numerosi di persone e le prove hanno dato i seguenti risultati:
1 persona seduta 1 OLF
1 persona in movimento 5 OLF
1 fumatore quando fuma 25 OLF
1 fumatore in media 6 OLF
Analogo all’unità OLF ci sarebbe anche un altro sistema denominato Decipol. Ma senza addentrarsi ulteriormente nelle specifiche di misura, viene da pensare, piuttosto, a diversi eventi, per esempio, alle visite dei pellegrini a Piazza San Pietro. San Pietro contiene 224mila persone, Piazza San Giovanni in Laterano, ancor di più, 325mila persone. I numeri non sono sempre uguali ed omogenei, i pignoli intervengono e affermano che Piazza San Pietro è ampia circa 23mila mq, ammesso che in un mq possono sostare 5 persone si arriva a 115mila persone, vogliamo ipotizzarne 6 al mq, compresi i bambini in braccio, si arriva a 138mila. La stessa cosa vale per San Giovanni che può contenere 500mila persone per taluni mentre per altri 300mila. Questi numeri ci rallegrano se non altro perché stando ai calcoli sono molto più misurati rispetto ai numeri che vengono pubblicati. La consolazione è semplice e anche se è una bugia l’aspetto positivo è che almeno abbiamo un terzo dell’inquinamento. Tutto ciò non vale solo per Roma, in Italia abbiamo una dozzina di aree metropolitane soggette a manifestazioni quotidiane e quindi l’unità di misura OLF è fortemente in crescita, in maniera dinamica e certa.
COP21 si sta svolgendo a Parigi, vi sono molti contrasti, ma alla fine usciranno i comunicati stampa dei vari rappresentanti di Governo ed avremo circa 190 risposte tutte positive. Mi viene da fare una riflessione: il pensiero è positivo in quanto i soggetti sono pagati dai Governi di provenienza e se al ritorno non portano risultati la permanenza a Parigi è a carico dei vari partecipanti? Sarebbe una verifica da fare.