Tra le tante domande da rivolgere al Paese ed in particolare al Governo e al mondo politico in generale, c’è un proverbiale "cosa serve". Servono idee, persone, imprese per costruire insieme l’innovazione. Certamente c’è il digitale che va di pari passo con l’innovazione ed è leva imprescindibile della crescita.
Necessario creare per crescere, per generare sviluppo, valorizzando il territorio ed il bagaglio culturale che caratterizza e contraddistingue il nostro Paese come fiore all’occhiello a livello mondiale. Fondamentale è scoprire le risorse utili allo sviluppo nel nostro Paese, serve conoscere per costruire una crescita stabile e duratura.
Ascoltando il proliferare delle discussioni in proposito, vengono alla mente delle citazioni, quali ad esempio: “connettersi per competere globalmente”; proviamo a crescere per competere meglio. Queste sono tutte domande che molti cittadini, famiglie e giovani in particolare si pongono, ma chi deve agire? È chiaro che il Governo non crea occupazione, ma ha tutti gli strumenti per creare i presupposti dello sviluppo, della crescita e quindi alimentare opportunità di collocamento.
La comunicazione viene da più fonti, ma non si riesce a trovare la via da percorrere. Anche da Papa Francesco che è molto bravo sul piano della comunicazione, lo ha dimostrato l’ennesima volta nell’incontro presso la Sala Nervi per Confindustria. Settemila imprenditori hanno ascoltato in diretta il Papa, tutti molto soddisfatti, ma tornando a casa o presso la propria azienda è necessario riportare e mandare dei segnali. In particolare pensiamo alle suggestioni che ho provato a dare nelle premesse di questo editoriale. Proviamo ad unirci come gli italiani hanno dimostrato di saper fare anche in circostanze di emergenza, oltre al bisogno e alla necessità. Non ripetiamo quotidianamente le solite cose voltando pagina.