Il 5 marzo presso il Consiglio Regionale della Calabria, sala Federica Monteleone, vi è stato un incontro che ha visto la presenza di molti giovani delle scuole, in particolare di Reggio Calabria, con esperti e rappresentanti del mondo politico. L’argomento era ed è di particolare attualità.
Si è parlato degli Open Data, ci sono stati diversi interventi, tra cui: l’Avv. Patrizia Forgione, Presidente Monithon Calabria; il Dott. Demetrio Delfino, Presidente del Consiglio Comunale di Reggio Calabria; con la presenza di molti insegnanti e di moltissimi allievi. Dai 40 presenti nelle edizioni precedenti siamo giunti ai 200 dell’edizione odierna. Al centro del convegno vi era l’Ing. Agata Quattrone, assessore per la smart city del Comune di Reggio Calabria.
L’evento è stato condotto con bravura dalla Dott.ssa Filomena (Milly) Tucci che non ha lasciato parlare gli oratori, ma ha cercato con maestria di interagire con loro interessando anche la platea.
Si è parlato di Agenda Digitale, seguendo le direttive tracciate dall’Agenda Digitale Europea (DAE), con il proposito di aiutare i cittadini e le imprese europee ad ottenere il massimo dalle tecnologie digitali.
L’Agenda digitale è la prima di sette iniziative pilota del programma Europa 2020.
L’Agenda digitale europea, un po’ vecchia, in quanto è stata lanciata nel maggio del 2010, contiene 101 azioni, raggruppate intorno a 7 aree prioritarie aventi il compito di promuovere le condizioni per creare crescita ed occupazione in Europa.
Dal continente ci focalizziamo in Italia con l’Agenda digitale italiana che rappresenta l’insieme di azioni e norme per lo sviluppo delle tecnologie, dell’innovazione e dell’economia digitale del nostro Paese. L’Agenda per l’Italia Digitale (AgID), acronimo ufficiale, si compone di diversi punti prioritari: in primis l’Italia Login, che riguarda tutto l’insieme delle identità e delle procedure digitali al servizio del cittadino, dal Sistema SPID, all’Anagrafe Nazionale (ANPR), ai pagamenti elettronici (pagoPAbanda ultralargacrescita digitale
Durante l’incontro con l’Assessore Agata Quattrone sono stati toccati, non in maniera esaustiva, i temi di cui sopra, in particolare l’open data, la digitalizzazione, la trasparenza, la legalità e la cultura digitale. L’assessore Quattrone si è soffermata sulle Smart Cities ed ha sottolineato l’importanza di aprire i dati della PA al fine di arrivare ad una sorta di “casa di vetro” che faccia della trasparenza una virtù. Ha parlato di dati ed informazione, della riforma sulla PA Renzi – Madia, della banca dati in possesso del Comune di Reggio Calabria e di alcune esperienze importanti. Interessante l’intervento dell’Ing. Francesco Cavallaro che ha sottolineato il suo impegno per la Regione Calabria, il suo rapporto con la PA, ed ha fatto riferimento al progetto Domus, uno dei distretti maggiormente innovativi della Regione Calabria, attorno al quale ruotano PMI e giovani interessati all’argomento dell’innovazione. E’ intervenuto anche il Direttore di Sentieri Digitali, Prof. Francesco Chiappetta, che ha parlato della Calabria silenziosa, della parte migliore rappresentata dai giovani studenti, in particolare, mettendo in luce le caratteristiche innovative e tecnologiche di un tema attualissimo come il cloud computing, nel dettaglio ha toccato alcuni punti focali come: il ruolo della piattaforma, il trasferimento del dato, la sicurezza del dato ed i rispettivi riferimenti di standardizzazione. Ha evidenziato l’investimento che deve compiere il gestore del cloud e nello stesso tempo l’utente/fruitore del servizio. Ha sottolineato che la trasparenza molti la citano, fa il suo giusto effetto, ma non sempre viene rispettata. Ha fatto riferimento alla legge 241/90 e s.m., sottolineando come fino ad ora non si sia giunti ancora ai risultati prefissati. Dunque ha toccato il tema delle startup e, distribuendo qualche dato, ha sottolineando che sono un investimento necessario per il Paese: in Italia gli startuppers hanno un’età prevalente compresa tra i 30 e i 49 anni, pari al 66%, e che gli under 30 e gli over 50 rappresentano rispettivamente il 15,2% ed il 14,4%. L’innovazione insita nella startup, sul finire del 2012 viene in Italia istituita con la forma della startup innovativa, ovvero società di capitali costituite anche in forma cooperativa, le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione. Giudicare lo stato dell’arte delle startup e cosa è successo in Italia dopo l’introduzione di un vero dettame normativo non è facile. Dal punto di vista quantitativo sono sembrate da subito importanti, in particolare, le agevolazioni fiscali previste dalla norma per chi investe in startup, di contro, però, sembra mancare una spinta agli intermediari. Business angel e venture capital non sembrano essere stati stimolati a sufficienza. L’industria italiana ha bisogno di startup, per il semplice motivo che sono uno degli ingredienti per l’evoluzione di un sistema economico che non ha intenzione di fossilizzarsi sui vecchi cicli di produzione. Il prof. Chiappetta ha tra l’altro invitato i presenti ad un minuto di raccoglimento facendo riferimento al “posto vuoto” della prima fila. Le conclusioni sono che bisogna lavorare molto, impegnare il mondo politico, far partecipare le PMI e le università. Per il mondo universitario è intervenuto il Prof. Claudio De Capua dell’Università di Reggio Calabria nella veste di Prorettore. Oltre il saluto ha dato le giuste linee guida affinchè i giovani possano impegnarsi in un settore così innovativo e speranzoso.
