La sanità elettronica fra servizi online e applicazioni mediche

Con la sanità elettronica sicuramente assistiamo a dei passi avanti, un progresso che vede la tecnologia al servizio dell’efficientamento del sistema sanitario nazionale. Queste novità comportano però anche delle criticità. Se da un lato tutto corre più veloce, dall’altro si aprono nuove vulnerabilità sulla quale è necessario apporre delle contromisure.

Serve certamente una maggiore consapevolezza dei rischi che corriamo con i sistemi sanitari in Rete e serve certamente un apparato normativo adeguato con una funzione istruttiva per la collettività. La tutela della nostra sicurezza e dei dati sensibili è necessaria. Lo è anche, a maggior ragione, nel settore sanitario.

Guardando anche al di fuori del nostro Paese, da ricerche internazionali, emergono molti dati per niente incoraggianti. Negli Stati Uniti la violazione dei dati sanitari è al secondo posto dopo quella dei dati militari. Dal rapporto ITRC (Identity Theft Resource Center), il settore healthcare americano ha subito furti di dati per un volume pari al 68% sul totale di tutti i settori analizzati. Nel primo quadrimestre del 2016 ha già raggiunto il 34%.

Il Protection Health Information (PHI) Data Breach Report, analizzato da Verizon, ha scandagliato 1900 violazioni in 25 paesi del mondo nel 2015 ed ha rilevato che l’87% di esse si è verificata negli USA. Dal rapporto le tre maggiori cause di divulgazione dei dati sanitari sono state: cause fisiche, errori e l’utilizzo scorretto di sistemi e dispositivi preposti (volontario e involontario).

Nell’ambito della sanità e della salute elettronica desta rilevanti preoccupazioni anche il mondo delle app mediche. L’IMS Institute for Heathcare Informatics a livello internazionale ha censito ben 165 mila app, due terzi dedicate al benessere, il resto relativo ad applicazioni focalizzate su specifiche condizioni di salute. Anche in Italia sono in rapida diffusione le app di carattere medico, il contesto della salute elettronica si fa sempre più digitale fra servizi sanitari online e applicazioni mediche. Da una ricerca dell’Osservatorio dell’Innovazione Digitale del Politecnico di Milano, si sta incrementando l’uso dei servizi web, accesso a informazioni su terapie e farmaci; per la prenotazione online di esami e visite; per pagare ticket e scaricare referti.

In questo incremento dei servizi sanitari con sempre più istanze di fruizione online, la fascia d’età che si vede maggiormente coinvolta è quella compresa tra i 35 e i 54 anni. Dei tre pilastri dell’eHealth applicati alla Pubblica Amministrazione, ovvero ricetta elettronica, fascicolo sanitario elettronico e telemedicina, quella che vede un utilizzo più diffuso è la prima. Più indietro il fascicolo sanitario elettronico, nel 2015 solo il 32% ne ha sentito parlare (dato comunque in crescita, al doppio dell’anno precedente), con un utilizzo circoscritto al misero 5%. La telemedicina è la più indietro in graduatoria, anche se tra i pazienti cronici con patologie, il suo utilizzo è aumentato del 40%.

In Italia, nel mercato in espansione delle app, si lavora per fornire al cittadino delle regole e delle linee guida. Il Ministero della Salute da tempo si è preso l’impegno per definire delle norme e degli standard sulle app, ma ancora in concreto si rileva ben poco. In primis risulta necessario determinare le app che hanno una valenza scientifica.

La sanità deve ancora fare molto per tutelarsi all’interno dei tortuosi sentieri della Rete, negli ambiti della cybersecurity e della tutela della privacy c’è molto da fare, sono continui gli attacchi dei cyber-criminali e con le app si ampliano ancor di più infrastrutture critiche, punti di accesso e vulnerabilità.

L’informazione sanitaria online va certificata e qualificata e soprattuto, non ci stancheremo mai di dirlo, serve una nuova cyber-educazione dei cittadini.

Altri articoli dell'autore

Advertisment

Puoi leggere anche...

567FansLike
1,441FollowersFollow

Ultime notizie

Agroalimentare e la sua filiera

I lettori di Sentieri Digitali hanno avuto modo di comprendere l’impegno costante per un settore così strategico del nostro Paese e dell’Europa. Nell’ambito della...

L’acqua

L’acqua vuol dire vita e quindi è un bene primario. Senza fare polemiche è ben rappresentare che la rete idrica del nostro paese a dir...

Comunità Energetica

Il Clean Energy for Europe Package è basato su una proposta della Commissione Europea del Novembre 2016 e definisce gli obiettivi e la strategia...

Vuoi avere le notizie aggiornate ogni mercoledi?

Iscriviti alla newsletter

LinkedIn
LinkedIn
Share