La formazione e lo sviluppo di se stessi. Intervista a Riccardo Acampora

La formazione, in particolare il lavoro su noi stessi, concetti cardine anche e soprattutto a livello aziendale e imprenditoriale oltre che nella vita. La cura del proprio sviluppo, della propria crescita personale e professionale sono necessari e fondamentali, fattori troppo spesso trascurati, soprattutto se siamo abituati a guardare a ciò che sta fuori, all’altro e mai alla cura di sé. Di questi temi abbiamo parlato con Riccardo Acampora, consulente per aziende e startup, esperto di formazione e life coaching. A seguire ciò che è emerso dal nostro interessantissimo incontro.

1.         Chi è Riccardo Acampora? Cosa fa, come si definisce? Life coach, formatore motivazionale….?

Mi occupo di consulenza per le aziende in difficoltà e per le start up, organizzo eventi aziendali e di intrattenimento. Più che formatore mi definisco un “utilizzatore” di formazione, visto che applico sin da quando avevo 11 anni  gli insegnamenti dei più grandi Speaker mondiali in ogni ambito della mia vita (www.riccardoacampora.com).

2.         Cos’è la formazione per Riccardo Acampora? Quali sono i livelli nella quale è maggiormente necessaria e in quali modalità?

Per me formazione significa prendersi cura del proprio sviluppo personale e professionale acquisendo costantemente strumenti e risorse utili a migliorare se stessi. Nella mia vita ho partecipato a tantissimi corsi, ognuno dei quali mi ha sempre lasciato uno spunto, una riflessione, un’azione ben precisa e diretta da portare avanti. La mia convinzione è che il miglioramento personale è alla base del nostro successo globale, a prescindere dalla nostra professione e dal settore in cui lavoriamo: ogni giorno possiamo fare un passo in più per migliorare noi stessi, il nostro modo di affrontare le sfide quotidiane, il modo in cui interpretiamo quello che ci succede, il modo in cui ci poniamo con noi stessi e con gli altri.

3.         In Italia fra giovani professionisti, innovatori e startuppers, e nel più ampio contesto aziendale ed industriale, quali sono i problemi e le debolezze che si palesano con più frequenza nel mondo imprenditoriale?

Non mi piace parlare di problemi, ma di sfide. Può sembrare una piccola cosa,  ma il linguaggio che utilizziamo con noi stessi e con gli altri influenza completamente la nostra prospettiva rispetto a ciò che accade, condizionando quindi anche le nostre azioni e decisioni. La sfida più grande a mio avviso è rappresentata dalla difficoltà di creare relazioni tra gruppi di pari (ossia persone accomunate dagli stessi interessi, valori, obiettivi, mentalità) basate sul rispetto della logica win-win, della vittoria reciproca.

Proprio perchè la burocrazia italiana e il periodo di difficoltà che il paese sta vivendo rappresentano uno scoglio, è fondamentale sviluppare relazioni e collaborare con persone che condividono il nostro stesso modo di pensare e il nostro stesso approccio pro-soluzione ed anti-lamentela: se ti circondi di persone tue ‘pari’, infatti, le difficoltà vengono ammorbidite e superate più rapidamente.

Inoltre, circondandoci di modelli vincenti, tendenti all’eccellenza invece che al lamentarsi della crisi, abbiamo ogni giorno la possibilità di imparare qualcosa di nuovo e di metterlo in pratica.

E’ anche grazie a questi modelli che negli ultimi 3 anni sono sempre riuscito ad aumentare il fatturato delle mie attività rispetto agli anni precedenti.

4.         Le componenti più preoccupanti su cui è necessario lavorare e reagire subito?

Come si evince da quanto ho detto prima, la mia convinzione è che non possiamo pretendere di cambiare il mondo intorno a noi se non cambiamo prima noi stessi, nel modo di pensare, di decidere e di agire.

5.         Alcune regole che consiglia nel percorso professionale e imprenditoriale?

La regola base che influenza la mia vita e il mio percorso professionale è INVESTIRE SU SE STESSI.

Tra le varie attività che seguo, c’è anche quella di collaborare con Hi-Performance, azienda specializzata da 20 anni nell’organizzazione di eventi formativi internazionali, e ciò che dico sempre alle decine di persone che incontro ogni giorno è: “ Investite su voi stessi, formatevi, cercate di apprendere strumenti sempre nuovi per distinguervi dalla ‘massa’, dalla normalità, puntate a risultati EXTRA-ORDINARI”.

Ognuno di noi ha il dovere di migliorare se stesso per dare il proprio personale contributo, nel proprio piccolo, e rendere il mondo migliore, almeno un po’!

6.         Consigli e segreti da dispensare a chiunque voglia realizzare un progetto, una propria impresa?

Quello che molto spesso si pone tra noi e l’avvio di un’attività tutta nostra, di un progetto professionale a cui teniamo da tempo … è la paura di non riuscire. La convinzione di non avere abbastanza soldi per avviare l’attività dei nostri sogni, di non avere abbastanza tempo, di non avere ‘gli agganci giusti’. E quindi aspettiamo che arrivi ‘un giorno migliore’, che arrivi ‘l’occasione della vita’.

La brutta notizia è che aspettare non ci aiuterà a costruire il nostro futuro, quello che davvero desideriamo, lavorativamente parlando (e non solo).

Parlare e vivere in maniera passiva è indubbiamente più facile e meno impegnativo, tuttavia se vogliamo veramente cambiare dobbiamo partire da noi e iniziare a fare qualcosa, agire, anche nel piccolo, ma agire.

Uno dei consigli che mi piace seguire nella vita e che a mia volta suggerisco anche agli altri è: ‘non si aspetta un giorno migliore, lo si crea!’

In questo modo ci predisponiamo a pensare in modo costruttivo invece che depotenziante, per agire invece che restare fermi dove siamo oggi. Siamo noi a determinare il successo o il fallimento della nostra vita: siamo noi a creare ‘la nostra grande occasione’. Il giorno migliore è nella nostra testa e abbiamo il dovere verso noi stessi di attivarci per renderlo reale. Con questo non intendo dire che bisogna sperare in cose improbabili ma che bisogna agire per cose possibili!

7.      Cosa manca all’Italia rispetto ad altri paesi headliner a livello motivazionale, di competenze e formazione?  Se penso al life coaching, alla PNL e alle leve motivazionali penso subito agli Stati Uniti, a guru come Anthony Robbins, è giusto pensare a questo paese come riferimento o in realtà ci sono scenari altrettanto competitivi o addirittura ancor più prestanti alla quale fare riferimento? Insomma, quali sono gli esempi che l’Italia deve seguire per diffondere una cultura alla formazione continua e alla motivazione?

Se pensiamo al campo della scienza del cambiamento e delle massime prestazioni, Anthony Robbins è sicuramente il coach numero uno al mondo, oltre che il mio mentore per eccellenza. Ho avuto il privilegio, grazie a mio fratello, di fare – a soli 11 anni e mezzo – il suo corso Sprigiona il Potere che è in te a Bruxelles, facendo addirittura la camminata sui carboni ardenti.

A tutti gli amici e clienti che negli anni ho invitato a partecipare a questo corso ho sempre detto: ‘l’esperienza di immersione totale con Tony è davvero fuori dal comune… da fare almeno una volta nella vita’. Per capirne a pieno il valore devi viverla, è difficile trasmetterlo a parole. Ma i GRAZIE delle persone a cui ho consigliato di partecipare finora mi danno prova che questo valore è poi arrivato, eccome!

Per ritornare alla domanda, rispetto a quando è nata Hi-Performance, nel 1996, ci sono stati diversi cambiamenti, il settore è sempre più polverizzato e questo da un lato ha permesso una maggiore divulgazione degli strumenti formativi in stile self-empowerment. Come accade in ogni mercato, ci sono società di serie a, di serie b e di serie c (e anche non classificate), ma non è mia intenzione ora fare una classifica.

E’ ovvio che collaborando con Hi-Performance, sono convinto delle sue elevate capacità organizzative visto che da 20 anni seleziona e organizza corsi con i migliori Speaker Mondiali …  non sceglierei di collaborarci altrimenti!

In ogni caso, a prescindere dall’approccio formativo o dall’azienda a cui ci rivolgiamo per formarci, l’importante è mettersi in discussione: tutto ciò che ci aiuta concretamente ad utilizzare le nostre risorse per realizzare i progetti a cui teniamo di più, nelle varie aree della nostra vita, è ben accetto.

Come ho ripetuto più volte nel corso di questa intervista, siamo NOI i primi a poter fare la differenza nella nostra vita, mettendo in pratica ciò che la formazione ci insegna per raggiungere risultati EXTRA-ORDINARI! 

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