Abbiamo scritto più volte che l’innovazione tecnologica, la ricerca e la formazione sono materie ad alta valenza tecnico-scientifica che diventano sempre più cruciali, per il nostro Paese ma anche per il resto d’Europa, se applicate ai vari ambiti di intervento delle istituzioni, delle Pubbliche Amministrazioni e delle imprese che ogni giorno affrontano le sfide della società contemporanea.
I fatti che si sono svolti a Nizza nel mese di Luglio, eclatanti, hanno evidenziato quanto una delle maggiori potenze europee, la Francia, sia, in realtà, poco organizzata sul fronte della sicurezza. Le recenti pressioni che la responsabile della videosorveglianza di Nizza, Sandra Bertin, ha dichiarato di aver subito per distorcere le prove dell’efficienza della sicurezza nazionale, definiscono la condotta del Ministero della Difesa francese poco credibile a livello internazionale.
A questo tragico evento si aggiungono i fatti di Monaco di Baviera, fiore all’occhiello di un’altra grande potenza europea, la Germania, sia dal punto di vista culturale che per la capacità produttiva e la propensione al rigore e all’efficienza. Eppure, la città tedesca è stata letteralmente messa sotto scacco da un giovane di origine iraniana di appena diciotto anni. Un massacro che avrebbe potuto essere previsto e, forse, frenato: l’autore era, a detta di molti, poco equilibrato e progettava l’attentato da circa un anno. Viene da pensare che una simile azione dipenda anche da condizioni psico-fisiche particolari, che riflettono forme depressive esaltate o represse a seconda della circostanza. Il compito di gestire queste emergenze psicologiche spetterebbe, allora, al sistema sanitario che potrebbe rappresentare, in questi casi, un ulteriore valido strumento di supporto alla prevenzione e alla sicurezza nazionali.
Un sistema sanitario adeguato deve saper intervenire con procedure appropriate e, se ciò non avviene, il Paese dovrebbe a dir poco sentirsi responsabile, preoccupare se stesso e il resto dell’Europa. La grande Germania ha un discreto servizio sanitario pertanto dovrebbe essere in grado di seguire un giovane bisognoso di cure.
Spesso in Italia si ha la tendenza a criticare il proprio Paese, anzi, questa pratica è ormai diventata uno “sport nazionale”, tuttavia in questo caso è opportuno fare delle considerazioni serie anche oltre i confini nazionali. Nel prossimo incontro dei 27 Paesi membri sarà prioritario mettere all’ordine del giorno, e come tema principale, la sicurezza dei cittadini, associandovi anche i temi della sicurezza cibernetica, sempre più presenti nella vita quotidiana di ognuno.
Quello della cyber-security è, infatti, un settore molto delicato a proposito del quale anche i governi hanno difficoltà di espressione. I problemi legati ai data center, alle piattaforme trasmissive: sarebbe urgente ed importante, oltre ad attuare un piano concreto in termini di sicurezza a livello nazionale, predisporre anche una strategia in merito alla cyber security, andando a focalizzarsi su forme di intervento e controllo immediato per tutelare il cittadino, le infrastrutture critiche e il Paese tutto all’interno di una Rete sempre più invasiva e pervasiva.
Il mondo Telco, a questo proposito, potrebbe apportare know-how e conoscenze per definire linee d’intervento efficaci. Eppure, da questo settore, un’ulteriore triste notizia si aggiunge al disastroso mese di Luglio che stiamo vivendo: Telecom prevede l’uscita di 170 manager entro il 2018.
La SI-IES S.r.l. intende, a riguardo, fare una proposta al Top Management di Telecom Italia, rivolgendosi in particolare all’Ing. Flavio Cattaneo: perché non aiutare questi 170 manager, pensando anche a una collaborazione con Federmanager, a continuare a lavorare in modo indipendente e innovativo, attraverso l’uso di piattaforme digitali, diffondendo percorsi di alta formazione a quadri e dirigenti della società, conservando le esperienze maturate e mantenendo il proprio ruolo in modo autonomo? Si potrebbero così tracciare nuovi assi che vedano da una parte la società Telecom e dall’altra il contributo tecnico-scientifico dei manager che hanno contribuito, negli anni, alla crescita della società stessa.