Si è sempre alla ricerca di novità di qualsiasi tipo anche e soprattutto nell’ambito della comunicazione. Lo storytelling è sulla bocca di tutti, fra gli addetti ai lavori se ne parla molto, ma poi succede che se ne perde il vero significato.
Lo storytelling viene da lontano ed è sempre esistito, “siamo nati per raccontare e per raccontarci”. Per molti operatori della comunicazione aziendale proprio nella soddisfazione di questo bisogno si racchiude l’efficacia di una campagna pubblicitaria. Si deve raccontare, ma anche intrattenere, coinvolgere e risvegliare le emozioni e l’immaginazione del proprio pubblico, che si deve immedesimare sul racconto che facciamo, sia che si stia parlando di un prodotto, di un servizio, una marca o una azienda.
Uno scrittore normalmente trova un filone e lo cavalca, mentre un pubblicitario ogni volta si deve scontrare con un argomento diverso, ed è qui che si racchiude tutto il bello ed il difficile del mestiere del copywriter. Come per gli scrittori anche un bravo “copy” deve scrivere best-seller di successo, allo stesso modo slogan e bodycopy richiameranno l’attenzione del pubblico, lo coinvolgeranno, scatenando il dibattito e il passaparola per il tempo a venire. Insieme a lui tutto il team dovrà rendere corale e integrato il racconto, altrimenti la coerenza della comunicazione e la conseguente efficacia si troverebbero a risentirne. I nostri utenti sono enormemente importanti e ad i nostri racconti si devono legare anche le loro storie creando un circolo virtuoso fatto di condivisione.
Lo storytelling oggi passa per una nuova costellazione di media online e offline mediante il quale un’azienda può veicolare il proprio racconto. L’ultimo colosso della rete è WhatsApp, oggi lo utilizzano tutti, negli ultimi due anni è il media che è riuscito ad espandersi con il maggiore livello di copertura.
Siamo alla soglia di un miliardo di utenti attivi, l’accesso alla Rete da mobile è sempre più cospicuo, l’idea che questo famosissimo sistema di messaggistica possa non rientrare nelle nostre campagne di comunicazione e marketing è sempre più debole. Nell’era delle generazioni digitali anche in questo media si possono sfruttare gli ingredienti efficaci e di grande coinvolgimento che facciano leva sullo storytelling e magari sulle componenti dell’interattività e della gamification.
WhatsApp ancora non viene associato al social media marketing e alle digital pr come altri mezzi di comunicazione online (vedi Facebook, Instagram, Twitter…), ma alcune nuove strategie hanno dato vita a casi interessanti e di successo assolutamente da non sottovalutare. Oltre alla già vista e tutto sommato obsoleta strategia di advertising via messaggio, vicino alla messaggistica via sms, molto gettonate dalle compagnie telefoniche, si potrebbe pensare soprattutto allo storytelling tematico (mediante bot ma non per forza) all’interno dei grandi gruppi di conversazione, in questa direzione qualcosa si sta già muovendo, lo stesso Telegram insegna. Alcune aziende operanti nel settore dell’informazione già hanno attivato dei servizi di notifica via WhatsApp alla quale l’utente può accedere attraverso un numero dedicato. Certamente su WhatsApp, ancor più che in altri media digitali, non è molto produttiva la promozione spudorata di un prodotto o servizio, ma semmai la conversazione con i propri target di riferimento per dialogarci e stabilire engagement e intrattenimento. Sicuramente è un buon media e un canale aggiuntivo per far convogliare lo storytelling di marca di una particolare campagna. WhatsApp può divenire così un ottimo strumento per antropomorfizzare la nostra azienda, ed attuare un racconto conversazionale che instauri un rapporto sociale col cliente e non prettamente economico.
WhatsApp, dunque, può essere strumento di comunicazione di successo, ciò deve far meditare gli addetti ai lavori per utilizzarlo in nuove strategie di impresa in maniera creativa ed efficace.
