I punti principali della strategia per la crescita digitale del Paese sono: Banda larga, Agenda digitale, Industry 4.0, Scuola digitale, PON Metro e Space Economy. Ecco a seguire una sintesi dei piani presi singolarmente.
Piano Nazionale Banda Ultra Larga: finanziamenti per 4 miliardi di euro da spendere entro il 2018, con l’intento di collegare anche le aree interne e di scarso appeal commerciale ad internet veloce e connettività fino a 100 Mbs. Nel programma sono previste spese di denaro pubblico verso le aree poco servite senza escludere ulteriori investimenti da privati, l’utilizzo delle infrastrutture esistenti seguendo le linee guida del nuovo catasto del sottosuolo (SINFI), la creazione di punti di interconnessione neutrali utilizzabili in modo indistinto da tutti gli operatori, la concessione di aiuti di Stato per mezzo di gare di appalto aperte.
Piano Crescita Digitale: il piano messo a punto dall’Agenzia per l’Italia Digitale, con l’Agenzia per la Coesione Territoriale e il Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri prevede un investimento di 4,6 miliardi di cui: 1,4 vanno alla realizzazione del sistema pubblico di connettività e il WiFi pubblico a tutti gli uffici della PA; 740 milioni per la sanità digitale; 650 milioni per la razionalizzazione del patrimonio IT della PA; 350 milioni per Italia Login; 420 milioni per le Smart City; 350 milioni per la Scuola Digitale; 45 milioni per lo Spid – Sistema pubblico di Identità Digitale; 74 milioni per l’ANPR – Anagrafe Nazionale della Popolazione Resisdente; e altro ancora.
Piano Nazionale Industria 4.0: Sistemi fisici, prodotti e servizi si fondono sempre più col digitale, necessari investimenti e potenziamento della produttività, grazie all’innovazione e ad una nuova era della manifattura italiana. IoT, Big Data, cloud computing, macchine intelligenti che comunicano tra loro (machine-to-machine)… Sono previsti super ammortamenti, crediti d’imposta e detrazioni fiscali per un totale di 13 miliardi di euro, a cui si sommano altri 700 milioni di euro dedicati al Piano Nazionale Scuola Digitale, alla formazione specialistica, al potenziamento dei cluster tecnologici e ai competence center.
Piano Nazionale Scuola Digitale: Sono stati stanziati 1,1 miliardi di euro, di cui 500 milioni investiti per completare le competenze digitali degli studenti, erogare ambienti per la didattica digitale con strumenti sia didattici che laboratoriali e per la formazione dei docenti. Si prevede l’inserimento in ogni scuola della figura dell’animatore digitale. Inoltre si predispone l’intervento a livello infrastrutturale per portare la fibra, la banda ultra larga e per il cablaggio interno.
PON Metro: Programma Operativo Nazionale “Città Metropolitane 2014-2020” conta su una dotazione finanziaria pari a oltre 892 milioni di euro, di cui 588 milioni di risorse comunitarie: 446 a valere sul Fondo di Sviluppo Regionale (FESR) e 142 sul Fondo Sociale Europeo (FSE), cui si aggiungono 304 milioni di confinanziamento nazionale. Il piano fa capo all’Agenzia per la Coesione Territoriale in linea con le priorità dell’Agenda urbana nazionale per lo sviluppo e la crescita intelligente, inclusiva e sostenibile seguendo le direttive poste dalla Strategia Europa 2020. Le città metropolitane interessate sono 14: Torino, Genova, Milano, Bologna, Venezia, Firenze, Roma, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Cagliari, Catania, Messina e Palermo.
Piano Space Economy: 350 milioni acquisiti dal Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) in un finanziamento atto a promuovere un settore molto sviluppato in Italia che ha realizzato una filiera di prodotto completa sia per il settore militare che civile. L’obiettivo strategico del piano è l’attuazione, nell’ambito della strategia nazionale di specializzazione intelligente promossa dall’Unione Europea, di una nuova politica per lo sviluppo dell’economia dello spazio in chiave di sviluppo dei territori e di ricadute industriali.
