Tracciando il quadro di questa settimana partiamo da un evento che ci ha sconvolto, la valanga che ha sommerso l’Hotel Rigopiano in Abruzzo. Una regione che vede la neve quasi come un evento naturale. A Farindola vi erano stati degli allarmi, ma ad essi non sono corrisposti segnali concreti.
Nel mentre, dall’altra parte del mondo, negli States, abbiamo visto le donne in marcia nella manifestazione contro il neopresidente americano Donald Trump, il corteo rosa si è svolto a Washington, in questo caso in via preventiva.
Il mondo sta cambiando, è più maturo, la comunicazione è più attenta: l’utente/lettore avrà riconosciuto almeno due foto della manifestazione che invece in più di qualche caso sembravano datate e magari riferite ad altri eventi. Questo modus operandi cancella anche le poche cose che ancora sono positive, laddove non si evince più il ruolo della diplomazia. L’avvento di Trump apre nuovi scenari, bisogna pensare agli scambi commerciali cercando di non distruggere l’esistente. Si pensa ai molti investimenti per il brand “Made in Italy” e poi si dimentica che non bisogna interferire nella politica dei vari paesi, questo andava fatto anche quando ancora prima delle elezioni si pensava che Hillary Clinton avesse già vinto, e di seguito tutto il conseguente movimento di paesi e Governi, con sfilate di centinaia di persone, anche italiane, a partire dall’ex-presidente Matteo Renzi, ed attori, attrici, industriali, ecc.
Quando va bene siamo “furbi”. Quando si perde, si perde e basta, ma tutto ciò va messo il prima possibile nel dimenticatoio. L’educazione, il rispetto, non deve avere un grafico a corrente alternata, ma il più possibile continua, senza rischiare di parlare di populismo e liberismo senza capirne il significato. Nel 2017 speriamo comunque che prevalga la serietà professionale, senza essere a disposizione di questa o di quella forza politica ed economica.
Noi siamo bravi a fare dietrologia. Nel 2008 per Obama, nel giorno dell’insediamento vi erano 1.800.000 persone prevalentemente di colore, mentre per Trump 1 milione di persone. Tutto questo a cosa serve? Quando interviene la diplomazia e il governo italiano? Il 25 aprile del 2015 si tracciava il bilancio in crescita per l’export extra europeo, aumentato del 13,2 %, soprattutto grazie agli acquisti di Made in Italy da Washington, lievitati del 44,1% nel marzo 2015 rispetto al marzo 2014. I nostri rappresentanti diplomatici che stanno negli USA debbono fare il proprio lavoro in maniera seria e professionale inviando notizie e dati reali. In particolare, lo ribadisco ancora una volta, mi riferisco al ruolo dei sondaggisti e della stampa.
“La protezione civile ha funzionato!”. La legge vigente non funziona, non è possibile fare chiasso per 25 casette facendo gare come se questa fosse “una gara per l’acqua minerale”.
Per gli immigrati i prefetti requisiscono alloggi anche non idonei o alberghi a 5 stelle, mentre trovare in Italia o all’estero case di legno per 2,3,4,5,6 persone e servizi è un affare di stato. Diamo delle risposte vergognose parlando di soluzioni per marzo o per aprile 2017, nel frattempo si rischia di avere delle perdite. Non siamo neanche in grado di rispondere agli allevatori che hanno avuto la distruzione di stalle e perdite del proprio bestiame, non è sufficiente dare soldi in base ai capi persi, il rapporto bestie/coltivatori non si improvvisa.
Brutta esperienza, speriamo che le nuove generazioni siano più aperte, più serie, più semplici e più preparate, il Paese ne ha bisogno. Non si deve sposare solo chi paga, esistono ancora gli ideali, gente preparata che parla da responsabile e non solo persone teleguidate per avere riconoscimenti politici e non professionali. Aspettiamo che avvenga un cambio di rotta!