Il pervasivo sviluppo di Internet e delle tecnologie digitali ha modificato il modo di pensare e pianificare la commercializzazione di beni e servizi, rivoluzionando il tradizionale contesto in cui diversi portatori d’interesse operano ed interagiscono. La gran parte delle imprese ha, perciò, dovuto ridefinire i propri processi produttivi e commerciali in un’ottica di new economy.
Non pochi effetti si sono avuti anche in ambito sanitario, dove si è andato a ridefinire il rapporto tra professionista sanitario (e/o struttura sanitaria) e paziente, che ha assunto un ruolo sempre più attivo nella gestione della propria salute. Di fronte ai tagli alla spesa pubblica, la sanità digitale rappresenta una grande opportunità, poiché può ridurre gli sprechi, liberare risorse, ma soprattutto creare una “sanità a km 0”, che risponda in modo tempestivo alle esigenze dei cittadini. Cambia, perciò, l’approccio comunicativo non più verso ma con il cittadino, in un’ottica di E-PARTECIPATION.
A tal proposito il piano d’azione “Sanità Elettronica” 2012-2020 della commissione europea sottolinea l’importanza dell’utilizzo delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione applicate all’eHealth, per garantire un’assistenza di alta qualità ai cittadini europei.
L’eHealth mira non solo ad agevolare la qualità di vita del paziente, migliorare la qualità di lavoro dei medici e infermieri, ma soprattutto ad incrementare l’efficienza e la produttività del servizio sanitario.
I-Com, sulla base dei quattro indicatori forniti dalla Commissione europea (pazienti che ricercano online informazioni sulla salute; pazienti che prenotano visite mediche attraverso internet; medici di medicina generale che inviano elettronicamente le prescrizioni ai farmacisti; medici di medicina generale che usano Internet per condividere dati sanitari dei pazienti con altri operatori o professionisti sanitari), ha elaborato un indice, che evidenzia un ritardo dell’Italia (18° posto in classifica), rispetto ad altri Paesi europei, nell’uso delle tecnologie digitali in ambito sanitario.
La Strategia per la crescita digitale 2014-2020 e la sottoscrizione del Patto per la Sanità Digitale da parte di Stato e Regioni, sottolineano l’impegno comune di condurre l’Italia, entro il 2020, a raggiungere un livello di digitalizzazione il più possibile vicino a quello degli altri Paesi europei.
L’impiego del web e in particolare dei social network porterà sempre più all’empowerment dei cittadini, cioè al potenziamento delle sue capacità critiche e decisionali, che gli consentiranno di essere non più oggetto passivo dello sguardo medico, ma soggetto attivo della cura.