Dopo un anno di intenso e sfrenato lavoro, finalmente arrivano le tanto attese ferie estive. Ma ciò vale per tutti? Certamente NO.
Molti sono i lavoratori che in estate sono costretti a lavorare, con la conseguente difficoltà nella gestione dei propri figli, che hanno ormai terminato la scuola.
Ma è proprio a tal proposito che entra in gioco l’iniziativa “IN ESTATE SI IMPARANO LE STEM – Campi estivi di scienze, matematica, informatica e coding”, iniziativa formativa lanciata dal Dipartimento per le pari opportunità, al fine di contrastare, fin dall’ambito formativo, gli stereotipi che vedono le donne scarsamente predisposte verso lo studio delle materie Stem, incentivando le istituzioni scolastiche a tener aperti i locali nel periodo in cui i genitori mostrano maggiori difficoltà nella conciliazione dei tempi di vita e lavoro.
Vista la continua innovazione tecnologica, motore dello sviluppo della società odierna, e la vastità dei mezzi di interazione a disposizione quali dispositivi smartphone, tablet e social networks, questa può essere l’occasione giusta per avviare i bambini ad un uso più consapevole e critico della Rete e della tecnologia in generale.
Attraverso giochi educativi, come dimostrato anche dagli psicologi, è possibile avvicinare i bambini a tematiche complesse, quali quelle informatiche, sviluppando la creatività, la logica, il problem solving, la collaborazione e la sperimentazione.
L’alternanza di lezioni frontali e lezioni in e-learning diventa requisito fondamentale, in quanto permette ai bambini di sperimentare sistemi di apprendimento alternativi a quelli classici adottati dalle istituzioni scolastiche primarie e secondarie, avviandoli, così, ai metodi formativi degli istituti scolastici superiori ed universitari.
Secondo la mia personale esperienza maturata presso SI-IES, la presenza di docente qualificato in materia, unito ad una programmazione adeguata circa la metodologia da adottare, rappresenterà un elemento imprescindibile per la buona riuscita dell’iniziativa.