Un aiuto all’agricoltura può avvenire certamente utilizzando la tecnologia: software, applicazioni, reti, telecamere e sensori, a costituire l’internet of things – l’internet delle cose. L’IoT è in grado di massimizzare la produzione e nello stesso tempo ridurre i rischi, facendo così da volano nell’incremento dell’efficienza anche in settori tradizionali del nostro Paese come è quello dell’agricoltura.
Per mezzo dell’IoT si possono toccare vari livelli del processo agricolo, dal controllo dei fito farmaci, della filiera e della sostenibilità ma anche della sicurezza nel processo produttivo. Le tecnologie ci sono necessarie anche per aumentare la produttività e i fattori contingenti. Raccogliere dati sul suolo e sugli aspetti meteorologici (l’argomento è stato + volte trattato da SI-IES), pensiamo all’umidità dell’aria, alla verifica delle temperatura, al monitoraggio dell’intensità dei raggi solari. Sono tutti elementi funzionali ma lo sono ancor di più livelli ancor più avanzari della smart agriculture come quelli che hanno a che fare con la previsione sui raccolti ed ancora sull’ottimizzazione dei piani di semina, individuando le aree a maggiore produttività ed anche le migliori coltivazioni da produrre. Sembra di parlare dell’industria 4.0, secondo noi vi sono diversi punti di contatto. Dove per mezzo di sensori e software vengono monitorati in real time i silos ed i nastri trasportatori per identificare istantaneamente eventuali anomalie che vengono immediatamente segnalate agli addetti ai lavori.
La battuta è molto semplice e risaputa: “prevenire è meglio che curare”. Sentiamo sempre parlare di impatto ambientale, l’IoT già ci dimostra che esistono sensori e telecamere che una volta posizionati sulle piante fanno la guardia ad eventuali attacchi da parte di parassiti. Così facendo l’agricoltore non sarà costretto ad usare pesticidi in eccesso ma potrà utilizzarli solo in via eccezionale per piccole quantità.
La tecnologia va anche verso l’agricoltura biologica integrando l’internet delle cose alle trappole a ferormoni, posizionate direttamente sui rami, luogo in cui vengono utilizzati i ferormoni delle femmine parassite, sintetizzate chimicamente al fine di attirare i maschi e intrappolarli. L’agricoltura intensiva va verso la riduzione dei costi di gestione a partire da ciò che concerne le risorse idriche ed i trattamenti fitosanitari, massimizzando comunque la produzione.
La descrizione che è stata fatta non è esasustiva, ma ha un duplice scopo: quello di informare il piccolo agricoltore e nello stesso tempo quello di avvicinarci un po’ tutti alla tecnologia dell’internet delle cose. La SI-IES in questo ambito ha partecipato ad un bando emanato dalla Regione Lazio.