I Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno avuto una forte evoluzione e trasformazione dal punto di vista giuridico e dei profili amministrativi.
Da un’amministrazione autonoma dello Stato si è passati ad un concetto di azienda, nel frattempo è stata istituita l’autorità di regolazione dei trasporti.
Partiamo dalle competenze, con il decreto del Presidente del Consiglio dell ’11/02/2014 n. 72 prendiamo atto che i dipartimenti del Ministero hanno tra l’altro il compito di assicurare l’esercizio delle funzioni e dei compiti di spettanza statale di cui all’art. 42 del d. Lgs. del 30/07/1999 che disegna in maniera puntuale le competenze, la struttura e l’organizzazione dei dipartimenti.
Il diritto dei trasporti rientra tra le materie più interessanti ed attuali, ha tra i compiti quello di studiare le normativo internazionali, comunitarie e nazionali che regolano le diverse modalità di trasporto aereo, marittimo, ferroviario, stradale e multi modale.
Fino agli anni ‘90 si nota che nel sistema ferroviario degli stati europei non c’era cenno alla concorrenza in quanto le aziende rientravano nel contesto dell’istituto “statali” ed operavano in via esclusiva.
L’Europa è intervenuta con la direttiva CEE 91/440, ove si evince la separazione che riguarda la gestione dell’infrastruttura ferroviaria dall’esercizio dei servizi di trasporto da parte delle imprese ferroviarie.
Nel nostro Paese per adottare la menzionata direttiva, il governo italiano ha provveduto legiferando per:
-pacchetto infrastrutture;
-pacchetto per la mancanza di interoperabilità ferroviaria riguardante il materiale rotabile in ambito comunitario.
