2018, cosa cambia? Niente!

I nostri politici hanno fatto alcuni studi modesti. Ad ogni domanda che viene posta loro, la risposta è articolata e il più delle volte imprecisa. Si comportano come un medico buonista che alla domanda “come sta il paziente?”, risponde: “lo vedo meglio”. Perciò, il politico alla domanda “come va il debito pubblico nel nostro Paese?” dovrebbe rispondere: “il debito pubblico è cresciuto”, mentre la risposta reale dovrebbe essere: “è stato contenuto”. In questo anche l’Europa non scherza, ci richiama per allarmarci, il debito pubblico è alto. Da taluni viene interpretato come un contenimento di tipo tentenziale, mentre per altri è un buon risultato. Secondo voi, il cittadino normale desidera una risposta chiara per poter condividere o criticare il comportamento di un politico, oppure, si accontenta delle risposte bizantine che definiscono chi è intelligente e capace? Ritornando al parallelismo col paziente, è lui che deve dire se sta meglio, e non sul piano strettamente psicologico ma a livello concreto e secondo lo stato di salute oggettivo.

Siamo dinanzi alla campagna elettorale e, quindi, fino al 4 di marzo prepariamoci a chi la spara più grossa. Grasso non dice a nessuno che non ha pagato i contributi previsti al PD, ma spera di rendere gratuita l’iscrizione universitaria senza sapere che per i più abbietti già lo è. Come è possibile per uomini istituzionali che hanno ricoperto incariche politiche, a partire dal Presidente della Camera a quello del Senato, poter criticare l’attività legislativa che è stata fatta più o meno “con i piedi”, quando loro ne erano i rappresentanti? Certamente è un po’ difficile. Comunque non chiedono l’offerta spontanea, ma chiedono voti. L’Europa per quanto riguarda gli immigrati in concreto dice: “ve li tenete”; l’interpretazione estensiva qual’è? Hanno preso atto del problema.

Trump, il Presidente USA, è brutto e cattivo, ma il PIL viaggia oltre il 4%, noi invece abbiamo il tentenziale che viaggia verso lo 0,1, taluni parlano di 0,2%, ottimo risultato. Trump “è stupido”, “idiota” e “poco intelligente”, poi mostra le proprie carte e dimostra di essere lo studente modello con voti altissimi. Un qualcuno ha scritto “di tutto e di più” contro Trump e solo ieri si scusa che non è vero (questo potrebbe essere ingaggiato dall’Italia, in quanto smentisce il giorno dopo che i libri sono già in vendita, pronte 200.000 copie).

Il 2018 per molti di noi dovrebbe essere un anno di speranza, ma possibilmente vissuta in maniera diversa, non facendo gli americani, parlando in inglese e dicendo è una “fake news”, per noi è meglio dire “è una notizia falsa”. Cosa ci aspettiamo? Una politica per i giovani concreta, con strategie chiare e non piccoli interventi incosistenti che da taluni commendatori che fanno parte del coro la esaltano dicendo dovevamo pure iniziare. Il numero dei politici non è diminuito, 630 deputati, 315 senatori, e andiamo avanti per i 60 milioni di abitanti del nostro Paese. Continuiamo a parlare di Mezzogiorno, non a caso si è iniziato a parlarne prima dell’Unità d’Italia e ancora oggi ne parliamo, ma ora dimostriamo che anche il Mezzogiorno sta cambiando. La tecnologia, l’innovazione, può dare un contributo alla crescita del Paese? La risposta è certamente si, cosa manca? La ricetta di come può essere utilizzata la tecnologia in carenza di formazione adeguata, quale ad esempio l’industria 4.0. La nostra ricetta qual’è? Una delle soluzioni potrebbe essere quella di creare più modelli e metterli a confronto, sceglierne qualcuno idoneo, metterlo in atto, e dopo un tempo necessario, tirare le somme, se la ricetta è stata indovinata oppure no.

Le riforme approvate nel nostro Paese sono apprezzate da molti, cosa manca? L’applicazione. La conclusione del nostro editoriale è di rinnovare a tutti i lettori e alle proprie famiglie un buon anno, anzi augurio doppio o triplo, perchè gli italiani non sono bravi ma bravissimi. Contiamo con gente di buona volontà di poter far crescere il Paese, le famiglie, aiutiamo i più bisognosi, abbattiamo la soglia ufficiale dei 7 milioni di poveri nel nostro Paese.

Un altro punto importante è quello di aiutare i paesi del Mediterraneo dell’Africa con un programma che vede in testa l’Europa nel suo complesso con tutti e 27 i paesi, e non suoniamo “violini stonati” da soli, noi siamo buoni e 26 sono cattivi. Proviamo a fare una proposta modesta ma condivisa dai 26 paesi, cercando di non illudere nessuno visto anche il nostro debito pubblico, nessuno parla degli altri interessi che gravano sul paese. Le Ong debbono fare il loro mestiere cercando di sollecitare soggetti privati, se condividono l’impostazione a fare del bene congiuntamente. E non creare centri di potere che si trasformano, in alcuni casi, come centri di opinione politica.

Infine il mondo cattolico, i preti, se lo vogliono, debbono ritornare a fare i preti, di politici ne abbiamo le scatole piene, il prete purtroppo fa il politico solo quando non ha più nulla da dire ed in alcuni casi mostra di non credere alla propia missione. Normalmente Sentieri Digitali parla di innovazione, di tech, e mostra anche di credere al proprio futuro. Noi continuiamo a crederci e cerchiamo di dimostrarlo con gli editoriali prossimi. Un rinnovato augurio di speranza, di felicità e di salute per il 2018.

Francesco Chiappetta
Il prof. Francesco Chiappetta, manager d'azienda, è stato docente universitario di vari atenei. Ha profonda esperienza comprovata da incarichi importanti in azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. La sua esperienza diversificata ha l’obiettivo di fornire consulenza direzionale, innovativa e approfondita. E' iscritto all'albo dei giornalisti dal 2005, successivamente nel 2007 pone un’iniziativa editoriale, per la società Si -ies, fondando Sentieri Digitali E-magazine di creatività e tecnologia per la comunicazione d’impresa. L’obiettivo di Sentieri Digitali è dedicato alla Comunicazione d’impresa in senso lato: ovvero dalle grandi imprese alle pmi e gli artigiani, dai professionisti alle PA, dal Marketing agli obblighi d’informazione per le società quotate. L’intero contesto dell’e-magazine è incentrato sui passi evolutivi della trasformazione digitale.

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