L’agricoltura di precisione è nata negli Stati Uniti negli anni Novanta, per essere utilizzata a beneficio delle grandi estensioni colturali di cotone e mais. In Italia, l’agricoltura di precisione si sta diffondendo già da alcuni anni e si basa su tre concetti principali: “fare la cosa giusta, farla al momento giusto e farla nel modo giusto”.
Nell’agricoltura tradizionale il coltivatore deve in qualche modo presumere o indovinare sulla base della sua esperienza la necessità delle colture: quanta acqua, quanto concime, quali attacchi parassitari. Oggi le necessità delle piante si possono misurare e calcolare in modo preciso e con precisione accuratissima, praticamente pianta per pianta. Per il rilevamento si usano principalmente droni e sensori geoelettrici e radiometrici, ma anche aerei, satelliti, GPS. Grazie all’utilizzo di speciali telecamere multispettrali in grado di catturare immagini su cinque spettri contemporaneamente è possibile ottenere informazioni molto importanti sullo stato di salute della coltivazione, unite a misure di precisione, si ottiene una mappa precisa dello stato vegetativo che aiuta l’imprenditore agricolo ad ottimizzare le attività di irrigazione, potatura, fertilizzazione e raccolta. Dopo il monitoraggio e la mappatura subentrano macchine operatrici basate sulla tecnologia a rateo variabile, che sono in grado di gestire in modo differente varie porzioni dello stesso terreno sulla base di input georiferiti. In pratica ricevendo i dati basati sul remote sensing da drone, aereo e satellite che poi vengono rielaborati da sistemi informativi geografici grazie a metodologie di analisi geostatica, queste macchine sono in grado di capire quali trattamenti erogare alle diverse porzioni del terreno, coadiuvando l’intervento umano in maniera rilevantissima e mettendo il coltivatore in grado di operare scelte razionali. Si prende coscienza del fatto che non solo le caratteristiche dei singoli appezzamenti sono diversi, ma che addirittura ogni singolo metro quadrato può essere ottimizzato per evitare sprechi e ridestinare le risorse dove c’è n’è più bisogno. Inoltre si verifica una riduzione dell’impatto ambientale al minimo perché questo nuovo modo di fare agricoltura può essere utilizzato per combattere parassiti o malattie vegetali.
L’adozione di tecniche di agricoltura di precisione può essere un utile strumento per valutare in modo precoce l’insorgenza di malattie e di parassiti e per agire solo nei casi in cui si manifestano, riducendo i costi degli antiparassitari e dei pesticidi e soprattutto garantendo maggiore sostenibilità in termini ambientali.
L’agricoltura di precisione è destinata a cambiare il settore primario perché richiede l’impiego di tecnologie sofisticate. Non c’è il rischio che la figura dell’agricoltura scompaia ma dovrà avere un livello di istruzione superiore. L’esperienza ci insegna che questi software non sono utili senza l’ausilio interpretativo degli uomini che nei campi ci lavorano, dunque queste tecnologie non potranno sostituirci, ma solo coadiuvarci efficientemente sulla pratica agricola.