La comunicazione troppo spesso fa il suo effetto solo da eventi negativi. Perchè non controvertire questa tendenza e trasferire pillole comunicative salutari? Partiamo dall’Egitto, ad esempio: il Cairo, altro che, una vera metropoli, una città con una cospicua presenza di turisti e che coinvolge nel mondo del lavoro circa 20 milioni di persone. Pensiamo di fare una crociera sul Nilo? Un’esperienza straordinaria con turisti provenienti da diversi Paesi del mondo, sia dall’Asia che dall’Europa, dove si respira una sola voce multietnica di “interesse, cultura e turismo”. Le tappe che si fanno sul Nilo sono diverse e la guida turistica ha un ruolo importante, come Roberta e Gamal, italiana lei, egiziano lui, è molto interessante sentirli narrare la fase di formazione dell’impero egizio che viene diviso in due distinti momenti: il periodo “predinastico” dal 4000 a.C. alla cosidetta dinastia 0, ed il periodo protodinastico: evento culminante fra l’unificazione di tutta la valle del Nilo, dell’alto e del basso Egitto, nelle mani di un unico potere capace di unire culture e abitanti diversi. È interessante la suddivisione in antico regno, che è generalmente indicata come l’età delle piramidi, nonostante queste continuino ad essere costruite fino a tutto il medio regno. Nel medio regno rientra la volontà di controllare più decisamente anche la parte settentrionale del Paese e contemporanemaente di difendere i confini da eventuali incursioni dall’esterno.
Il nuovo regno spicca con il racconto di sua maestà Kamose, quando parlò nel suo palazzo al consiglio dei grandi che erano al suo seguito: “Vorrei sapere a che serve questa mia forza, quando un capo è ad Avari, un altro a Cush, e io siedo sul trono insieme a un asiatico e a un nubiano, ciascuno in possesso della sua fetta d’Egitto, e io non posso neppure andare a Menfi senza passare davanti a lui. Guardate, egli occupa Khmun e nessuno si salva dalle spoliazioni a causa di questo servaggio ai Setyu. Voglio combattere con lui e aprirgli il ventre. Il mio desiderio è di liberare l’Egitto e sconfiggere per sempre gli Asiatici”.
Poi il Museo Egizio de il Cairo, ospita i corpi dei più grandi sovrani della storia faraonica. Qui quando si parla di stabilità nel momento di grande caos con cui si chiude l’età ramesside, si pensa alla proclamazione della uhem-mesut (rinascita) nell’anno 19 di Ramses XI (XX dinastia).
In fine d’età greco-romana, l’influenza greca, e poi romana, dettero vita ad una nuova realtà culturale, capace di elaborare nuovi canoni estetici e formali, mentre l’eredità della millenaria cultura faraonica restò gelosamente custodita nel segreto dei templi. Alessandro Magno, vittorioso, dopo il 332 a.C. avrebbe sentito la necessità di legittimare il proprio potere sul suolo d’Egitto, andando in visita al tempio di Amon nell’oasi di Siwa. Percorrendo il Nilo vi è anche Valley of the Kings, in particolare: Horemheb; Tutankhamon; Ramsses I e VI. Interessante la città di Luxor con alcuni dei templi più suggestivi d’Egitto.
Oltre alla storia, hanno sipario anche i fenomeni che caratterizzano il costume e il "folklore" del posto: durante la crociera si assiste al lancio di magliette e vestiti. Da due piccole imbarcazioni i commercianti del posto, in maniera abile, si attaccano alle navi con delle corde ed iniziano ad urlare, ad attirare l’attenzione dei turisti e lanciare loro le proprie merci a circa 15 metri di altezza dentro una busta di plastica. Una compravendita non convenzionale che incuriosisce i visitatori. Se il cliente è d’accordo mette i soldi dentro la busta e li rilancia verso la piccola imbarcazione, in caso negativo si ritorna al mittente con la speranza del lanciatore e tutto finisce. In un mondo digitale, ai tempi di internet e dei social, si ha ancora voglia di vedere il commercio del passato, “non più elettronico”, ma tradizionale, magari senza contratto o scontrino, ma fenomeno di costume e componente di una attività bella e colorità che lascia sperare alcuni giovani egiziani.