Visitando l’Egitto, a partire da Il Cairo si nota che la popolazione vive per il 60% del turismo, facendo uno sforzo encomiabile. Al centro il Nilo, visite a molti musei che sono certamente interessanti, ma con interpretazioni storiche in alcuni casi “evoluti”. Interessante: la Valle dei Re, il Tempio di Hatshepsut, i colossi di Memnon, Ramesseum, Medinet Habu e di particolare interesse il tempio e la città di Luxor. Merita anche il Monastero di St.Simeon e l’interessante storia del Mausoleo di Aga Khan (il pensiero è andato in Sardegna). E poi il deserto immenso. L’antico popolo egiziano ci appare come portatore di una civiltà superiore derivata da un altro mondo.
Nel periodo in cui i popoli della terra venivano praticamente dall’età della pietra, generando culture più o meno allo stesso livello in tutte le regioni del mondo, il popolo egiziano nasce già adulto e ben presto sfonda le barriere delle possibilità umane di 6 mila anni fa, quasi in virtù di esperienze vissute su di un altro mondo straordinariamente progredito.
Sulla terra bagnata dal Nilo ha così inizio un’esperienza importante, che in pochi secoli si sviluppa vertiginosamente creando opere d’arte e scienza di gran lunga aldilà delle possibilità del tempo. La realizzazione della piramide di Keope, quando ancora non si conoscevano il ferro e la ruota, rimane ancora oggi un mistero inspiegabile. Si rimane sorpresi, considerando che già prima della realizzazione della grande Piramide, gli egiziani avevano una tecnica ed una organizzazione capace di imbrigliare per miliaia di chilometri le piene del Nilo e rendere la terra paludosa e lo stesso deserto un novello paradiso terrestre, considerando anche i tempi di sviluppo degli altri popoli. Le armi usate nella colossale conquista sono l’acqua ed il fuoco, cioè il Nilo e il Sole. E noi cosa facciamo per valorizzare il nostro turismo?