In questi giorni abbiamo svolto uno studio di approfondimento e ricerca sulla nascita delle BCC (Banche di Credito Cooperativo) e sulla loro evoluzione nel tempo. Proprio in tema di banche, la politica ordina di fare ma anche di non fare, entrambe le posizioni trovano proseliti. Cosa vuole la BCE? In questo momento c’è Draghi che non dovrebbe essere ostile per l’Italia. Bisogna decidere, serve procedere, con ICCREA, Federcasse, Cassa centrale e Raiffeisen Cassa Centrale. Molta presenza tra queste ce l’ha la BCCR che è la più importante. Gli spetta il ruolo di capofila sia per la gestione e sia per le dimensioni. Se BCCR è un modello vincente, le aree metropolitane potrebbero adottarne l’organizzazione. Secondo noi va rivista l’organizzazione, la creazione di una BCC Digitale, un consolidamento con i propri soldi, cercando di rafforzare l’esistente. Necessario far capire il ruolo della BCC ai giovani, cercando di favorire loro per un ingresso sfidante, vincente ed innovativo.
Siamo nell’era del cambiamento. Il governo è pronto a dare una proroga, ciò vuol dire solo “rinvio”, una tecnica collaudata e quindi non una novità. Tra Tria al Tesoro e Savona alle Politiche Europee, potremmo trovare due interlocutori utili. Il ruolo del Governo deve avere una funzione di “conforto”, una propensione a migliorare, cambiare, crescere e difendere il Paese dalla competizione, a partire dalle cosidette “non banche” che vogliono fare Banca!