Secondo la teoria del caos nei momenti di crisi vengono fuori le idee e le proposte più interessanti. Un mantra per che studia la soddisfazione delle persone o vuole scoprire “come migliorare la qualità della vita”. Nelle ricerche sul benessere, dal punto di vista accademico si è riscontrato che vi sono stati dei lavori importanti ma con indicatori diversi e con risultati diversi.
Si è parlato di come si misura la felicità, del perchè alcuni individui sono più felici ed altri no, non solo del come possiamo migliorare la qualità della vita. È opportuno sottolineare che la felicità è un qualche cosa di soggettivo. Secondo noi, migliorare la qualità della vita è possibile ma non solo con l’impegno del singolo, bensì dipende anche di fattori contingenti, l’aiuto di una buona politica e di un buon governo, ad esempio, che consenta anche di fare degli studi che vanno verso la felicità, nella consapevolezza che il PIL non riflette la qualità della vita della popolazione. Come possiamo capire i meccanismi? Abbiamo visto il World Happiness Report dell’ONU, ed è emerso che i paesi scandinavi sono in testa per il benessere, partendo dalla Finlandia, dalla Norvegia e dalla Danimarca. Purtroppo l’Italia come al solito si distingue occupando il 47° posto, penalizzati dalla corruzione, dalle carenze di infrastrutture per l’assistenza all’infanzia, e altro. Serve cambiare la linea di tendenza.
Nell’ambito del benessere abbiamo individuato tre dimensioni possibili: dimensione cognitiva, ha a che fare con la percezione della propria vita; dimensione affettiva, ovvero i legami e le relazioni con chi ci sta intorno; e dimensione eudaimonica, vale a dire vita, edonismo e significato della propria vita. Quindi oltre a misurare, operare e testare il proprio benessere su questi tre livelli, che cosa serve? Un buon stato sociale, ricchezza in benessere, assistenza sanitaria universale, una buona istruzione universitaria gratuita, rispetto delle pari opportunità e quando necessaria un’indennità di disoccupazione. Quanto descritto ha molti riferimenti ai Paesi nordici. Adesso vi descriviamo una posizione che potrebbe sembrarvi di forte contrasto, almeno a livello ambientale, ma in realtà non lo è e spiega l’importanza del territorio..
Nell’ambito del vivere bene e mangiare bene, nel perseguire il proprio benessere si trova anche il rapporto con il proprio territorio, un esempio che vi facciamo ricade nella Regione Calabria, in particolare sulla costa del Tirreno e dei Paesi che lo compongono che sono simili tra di loro, per arte, storia, natura e cultura. Conservano un patrimonio di bellezza e di bontà di tipo gastronomico e meritano di essere visti e messi a confronto. Questi paesi hanno origini medioevali, hanno scoperto con appositi progetti “l’albergo diffuso”. Tutti questi paesi ricadenti sulla costa tirrena offrono mare e montagna. Sono luogo e terra di ottimi prodotti agricoli che certamente deliziiano il palato. La Calabria ha una popolazione laboriosa, terra di cultura e di arte ed è stata oggetto di incontri con altri popoli è anche nota per le sue tradizioni. È un territorio adatto per tutte le famiglie italiane e straniere per un buon turismo semplice e naturale. In questi luoghi è possibile ricercare e alimentare il proprio benessere su tutti i livelli.
Nel passto due argomenti di questo genere venivano considerato fuori tema, oggi facendo uno sforzo sono due temi che possiamo racchiudere nello stesso titolo, il benessere e il miglioramento della qualità della vita.