Eravamo abituati ad archiviarli i dati, oggi bisogna ragionare e dobbiamo imparare a conoscere il dato. Vi è un binomio: più dati si hanno, maggiore sarà il valore che si potrà ricavare. Si punta ad investire in un settore che SI-IES ha sempre sottolineato “la trasformazione” dell’attuale cultura legata ai dati disfunzionali, cercando un modello adeguato al dato. Viviamo un momento che la tecnologia ha un ruolo per profilare, rilevare, mappare e conoscere i dati a prescindere dal loro luogo di archiviazione in cloud/saas o su edge.
L’edge computing cambierà il luogo di gestione dei dati. La tecnologia cloud e l’internet delle cose stanno modificando la gestione delle aziende ma ancora non si vedono mutamenti sostanziali. Si ha necessità di elaborare i dati generati alla periferia della Rete direttamente in loco, consentendo di supportare l’innovazione, rappresentata ad esempio da smart cities e veicoli autonomi. Il tutto grazie all’IA avremo informazioni in tempo reale. Le nuove modalità di elaborazione con il quantum computing, ma bisogna verificare i costi. Si spera molto nelle tecnologie della blockchain, ma ancora sono valori di mera nicchia. Dalle notizie acquisite si evince che il dato è molto importante secondo letteratura costante, ma siamo ancora lontano ad avere i ritorni attesi dalle imprese.
I dati sono la ricchezza economica del futuro, vanno valorizzati. Mappare, osservare e analizzare i dati, dai nostri archivi, dai nostri osservatori, dai Big Data e dell’Internet of Things. Servirà nell’ottica di uno sviluppo regionale, nazionale ed europeo acculturare i vari stakeholders, diffondere la conoscenza dei dati, pensare a dei progetti pilota, non solo eventi, seminari e workshop, che favoriscano e alimentino lo sviluppo di soluzioni innovative e l’efficientamento dei processi. Una su tutte poi la diffusione di case history di successo.
La SI-IES con il Digital Innovation Hub Virtuale ritiene che vi sono delle potenzialità, anche se per molti campi non ancora mature, ma seguendo queste linee guida si può creare sviluppo. Necessario, quindi, monitorare, investire in ricerca applicata e cercare di fare cultura strategica e formativa.