Il professionista della comunicazione si nota anche dall’esposizione verbale, dalla tonalità, dall’atteggiamento, dal comportamento. Si è notato nei vari report televisivi, compresi i telegiornali, che, quando si parla del mondo dell’industria, della produzione, della ricerca, sentiamo dire, quasi con entusiasmo: l’Italia è all’ultimo posto.
Questa comunicazione-atteggiamento potrebbe essere da stimolo per migliorare, anche se si hanno molti dubbi in merito. Non da ultima, la vicenda dei pastori sardi, che lavorano molto e guadagnano pochissimo. Nella filiera del latte, la produzione è la parte più costosa. Chi fa il business è certamente l’azienda che trasforma il latte, andando verso la grande distribuzione, con i mark-up lungo la filiera. Il governo ha mostrato il suo impegno, parlando con gli addetti ai lavori. Le notizie sono state speranzose. Tuttavia, nella presentazione, o rappresentazione, l’atteggiamento era così descrivibile: “Le parti sono fortemente distanti e nulla è stato raggiunto”.
La comunicazione dovrebbe essere “onesta” e dovrebbe far capire all’ascoltatore-cittadino, di qualsiasi genere ed età, di cosa si parla e dello stato dell’arte. Spiegando che 1 litro di latte di pecora viene venduto dal pastore ad un prezzo vicino a 50 centesimi e che l’intervento del governo fa salire il prezzo a 72 centesimi, con promesse “politiche” di arrivare a 1 euro secondo le richieste dei pastori, lo speaker-comunicatore può far capire agli ascoltatori, di ogni genere ed età, il vero stato dell’arte, dando, quando possibile, un contributo.
Da ogni notizia che emerge nel nostro Paese, sembra soltanto che crolli l’industria, crolli la borsa, aumenti lo spread. Probabilmente è tutto vero, ma è necessario che la comunicazione avvenga nel migliore dei modi, anche se la sostanza non cambia.
Viviamo un momento storico in cui la tecnologia cammina ad una velocità superiore alle regole, come al solito, e forse, in alcuni casi, anche al mercato. E’ veramente amareggiante leggere che servano centinaia di migliaia di posti di lavoro per i giovani nei campi innovativi di manifattura e servizi, con specializzazioni in ambito di Big Data, Data Analytics, particolari piattaforme, Digital Innovation Hub. Si viene a scoprire che molti docenti, un po’ scoraggiati, non hanno contezza di tali terminologie. Come può il giovane studente acquisire dal maestro-docente elementi di crescita?