La geotermia è una risorsa energetica pulita e rinnovabile e consente l’estrazione di energia per mezzo di fonti geologiche come il calore della terra, presente negli strati più profondi della crosta terrestre. Dall’energia geotermica si può ricavare energia elettrica, calore e acqua calda, sono diffuse le funzioni idrotermali ed è interessante l’utilizzo per il riscaldamento domestico. Le utilizzazioni termiche, rispetto a quelle geoelettriche, hanno il pregio di sfruttare temperature minori, con l’utilizzo appunto di fluidi a basse temperature, per le funzioni di produzione elettrica invece sono necessarie temperature più elevate.
Uno dei "crucci" dell’energia derivante dal sottosuolo è che è conosciuta ma il suo utilizzo stenta a trovare appeal pur avendo potenzialità veramente elevate che a detta di molti potrebbero spazzare via per sempre i combustibili fossili.
Dal Ministero dello Sviluppo Economico fanno sapere che sono pari a 9 miliardi i fondi investiti per le energie rinnovabili, con oltre 400 milioni di euro all’anno per nuovi impianti diversi dal fotovoltaico. Di questi, 37 sono i milioni dedicati al geotermico, volume esiguo se si pensa ai vari potenziali messi a disposizione da questa risorsa. Il geotermico fra i punti favorevoli ha la capacità di garantire la continuità di erogazione, dimostrandosi come una risorsa costante. Tutto sommato nel nostro Paese si sta assistendo ad una diffusione di pompe di calore accoppiate al terreno, anche se rispetto ad altre fonti appare, tuttavia, ancora indietro e troppo trascurata.
Sicuramente servono maggiori fondi per potenziare la ricerca e lo sviluppo, ci sono diverse criticità da risolvere, fra cui i tempi e le incongruenze della burocrazia che di certo non incentivano gli investimenti ma anzi allontanano gli investitori in Italia e all’estero.
Di risposta, proprio in questi giorni, dal MISE hanno diffuso le linee guida per la geotermia, palesando quindi una volontà di fare di questa risorsa uno delle chiavi strategiche del Piano Energetico Nazionale. Suddette linee guida sono applicabili sia alle attività geotermiche ordinarie che a quelle degli impianti pilota sperimentali. Queste affrontano temi come la valutazione dell’impatto ambientale, emissioni, metodologie della perforazione del suolo, monitoraggio del campo geotermico e micro sismicità.
Seguendo questi punti, infatti, vi è una procedura apposita delle valutazioni dell’impatto ambientale alla quale va sottoposto un impianto, nella quale sono previste misure di prevenzione di effetti indesiderati, studi sull’accettabilità sociale, analisi e quantificazione dei costi e benefici apportati all’esterno, oltre a tutte le procedure per il controllo e per la valutazione dell’inquinamento.