Parliamo di economia circolare

L’Ellen MacArthur Foundation definisce l’economia circolare come “un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola”.

Proseguendo con la definizione della MacArthur Foundation, “in un’economia circolare i flussi materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera”. Da cui ne deriva che: “l’economia circolare è un sistema in cui tutte le attività, a partire dall’estrazione e dalla produzione, sono organizzate in modo che i rifiuti di qualunque genere diventino risorse per qualcun’altro”. Per completezza va detto che: “nell’economia lineare, invece, terminato il consumo termina anche il ciclo del prodotto che diventa rifiuto, constringendo la catena economica a riprendere continuamente lo stesso schema: estrazione, produzione, consumo, smaltimento”.

L’Europa si è mossa già nel mese di Luglio del 2014 con la Commissione Europea, pubblicando una comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo ed al Comitato delle Regioni dal titolo: “Verso un’economia circolare: programma per un’europa e zero rifiuti”. In questa si sottolinea che “nei sistemi ad economia circolare i prodotti mantengono il loro valore aggiunto il più a lungo possibile e non ci sono rifiuti”. Non a caso quando un prodotto raggiunge la fine del ciclo di vita, le risorse restano all’interno del sistema economico, in modo da essere riutilizzate più volte a fini produttivi e creare così nuovo valore. Nel perseguire questo obiettivo vi è la necessità di lavorare anche nell’insieme delle catene del valore, a partire dalla progettazione dei prodotti, ai moduli di mercato e di impresa, dai metodi di trasformazione dei rifiuti in risorse, alle modalità di consumo: ciò implica un vero e proprio cambiamento sistemico ed anche un rilevante impulso innovativo, non solo sul piani della tecnologia, ma anche a livello di organizzazione, dalla società ai metodi di finanziamento e sino alle politiche.

In questo ambito vediamo alcune proposte condivise dalla SI-IES: nei modelli ad economia circolare, sino ad ora, si è parlato del passaggio “da spreco a risorsa”. Per quanto riguarda gli sprechi ed i costi strutturali, essi possono derivare: dall’alimentare – cibo, fertilizzanti, malnutrizione; fattori determinanti sono anche il terreno, la mobilità, il relativo uso del carburante, la sicurezza così come i morti ed i feriti sulla strada; perciò sono importanti anche le strade, l’edilizia, il relativo utilizzo delle risorse, tutto ciò è legato anche all’urbanistica. Si deve puntare alla rigenerazione, alla condivisione, all’efficienza, al riciclo e alla valorizzazione delle risorse, considerando anche la virtualizzazione e la sostituzione. Alcuni modelli di economia circolare possono essere: agricoltura di precisione; pratiche agricole rigenerative; agricoltura urbana; il sistema di mobilità del futuro legati alla smart mobility, e molto altro ancora. L’economia circolare, non ha confini e può avere moltissimi ambiti di espressione, spetta a noi tutti l’impegno per applicarla nel modo più adeguato possibile.

SI-IES srlhttp://www.si-ies.it/
SI-IES Istituto Europeo Servizi srl è una società di consulenza strategica e direzionale, dinamica ed innovativa, che propone servizi e soluzioni altamente professionali per generare valore e centrare gli obiettivi del cliente. Gli elementi distintivi che caratterizzano il modo di operare sono competenza, affidabilità, esperienza, passione ed entusiasmo, proponendo soluzioni "chiavi in mano" che includono l'intera filiera realizzativa.

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