Cambiare

La SI-IES srl cerca sempre di dare risposte al passo coi tempi. Tutti i settori sono in una fase di mutamento a partire dal manifatturiero, ai servizi 4.0, ma non solo. Il nostro Paese, ad esempio, è noto nel mondo per l’enorme proprietà che ricade sui beni culturali, anche qui probabilmente soprattutto nella valorizzazione del patrimonio (heritage) servirebbe una trasformazione, una fase di mutamento in effetti, in qualche avanguardia, c’è già. Sta di fatto che vi è un ritornello, e recita così: “cambiamento”. Cosa vuol dire? Non è una parola magica, ma bisogna dargli il giusto significato ed i relativi contenuti. A livello personale credere nel cambiamento, cambiamento personale e professionale – “Cambiare”: aggettivo transitivo, maschile, singolare – Modificare o cambiare, richiede volontà e sacrificio, ma una volta raggiunta la meta si richiedono ulteriori sforzi per mantenere i risultati raggiunti e facilitare l’adattamento alla nuova situazione (vedi PMO su Sentieri Digitali). Gestire il cambiamento vuol dire anche elaborare il passato in chiave positiva e matura, cercando di non avere dei condizionamenti. Vi sono cambiamenti volontari e involontari. I primi sono il risultato di una scelta responsabile, i secondi invece sono fatti, eventi e situazioni imprevedibili. Nel mondo del lavoro il cambiamento deriva da più fattori, dall’innovazione, dalle attese del mercato, dalla concorrenza, dalla ricerca… La gestione del cambiamento richiede la disponibilità di molte risorse interiori e validi metodi di condotta. Non c’è crescità personale senza cambiamento, eppure cambiare è una delle cose che ci riesce più difficile. Uno dei motivi è che nessuno ce l’ha insegnato, nessuno ci ha spiegato come “affrontarsi” e affrontare certe dinamiche in maniera efficace. Abbiamo due scelte: accettare la realtà così come o accettare la responsabilità del cambiamento.