Servirsi delle nuove tecnologie per migliorare la fruizione culturale e artistica delle città d’arte è una tendenza consolidata da diversi anni, si stanno seguendo svariati progetti sperimentali per l’utilizzo della realtà aumentata o delle tecnologie 3D nella valorizzazione dei beni culturali.
Ad Helsinki, non molto tempo fa, implementando un sistema che collegava Internet, dispositivi mobile, augmented reality e schermi interattivi diffusi per la città, si forniva a cittadini e visitatori una mappa del centro urbano con la quale orientarsi ed interagire con tutti i luoghi di interesse. Una mappa che forniva distanze, tempi e percorsi in relazione alla propria posizione. Toccando un luogo sulla mappa veniva visualizzato il percorso migliore per raggiungerlo. Inoltre venivano fornite una serie di infografiche multimediali su notizie turistiche, dati sul traffico, qualità dell’aria, consumo energetico di una determinata zona e lavori in corso. Tutto questo pacchetto di servizi e di comunicazione era consultabile oltre che mediante suddetti schermi anche consultando i propri smartphone. Mediante la realtà aumentata sempre servendosi dei propri dispositivi mobile si poteva avere anche delle ulteriore fonti informative ed esperienziali fatte di contenuti virtuali direttamente consultabili sui luoghi di visita.
In tale ambito, non solo ad Helsinki, accade spesso che si realizzino riproduzioni interattive con effetti in 3D per dare vita ad una esperienza virtuale dei luoghi museali. Grazie alla realtà aumentata e alle tecnologie 3D il fruitore può trovarsi ad interagire con le opere e con i monumenti più importanti e riprodurre un’installazione virtuale che ripercorra le epoche storiche e trasporti il turista in un viaggio attraverso la storia. Virtuale e digitale si fondono al reale per dare un valore aggiunto all’esperienza turistica del visitatore. Tramite schermi digitali, installazioni, dispositivi smart e mobile è possibile immergersi nel passato, interagire con dei reperti, accedere a riproduzioni virtuali e avere punti di vista inediti su luoghi, eventi e oggetti.
Oggi nella crescita imperterrita della domanda turistica, nella continua pretesa di un esperienza nuova e personalizzata, si fa ricerca per assicurare un progresso, nuovi sviluppi competitivi ed in grado di accrescere sempre più l’offerta nella continua rincorsa di un valore aggiunto per i visitatori. Ecco che negli ultimi tempi nei centri di ricerca predisposti alla valorizzazione dei beni culturali si sta mettendo il fruitore stesso ancora di più al centro dell’attenzione nel suo percorso di fruizione culturale della città e dei siti culturali. Si utilizzano telecamere wearable per comprendere i punti di vista del visitatore ed in tempo reale fornirli delle informazioni e dei contenuti personalizzati servendosi di un repertorio fatto di informazioni, contenuti immagazzinati e ricostruzioni 3D. L’idea è quella di sfruttare il point of view del visitatore, riconoscere l’oggetto di interesse in base alle immagini archiviate nei database e sfruttando la realtà aumentata fornire dei contenuti culturali inediti oltre che informazioni raccolte e catalogate dalle svariate attività di social networking e ai contributi condivisi dai visitatori stessi.
Si attua dunque una produzione culturale su più livelli che mediante la tecnologia sfrutta anche i contributi dei visitatori seguendo un percorso di produzione culturale bottom-up, il visitatore è al centro dell’attenzione non solo come fruitore ma anche come risorsa da sfruttare per consegnare un ulteriore valore aggiunto a livello di esperienza, interattività e competitività. Questa sembra essere una delle nuove tendenze che si sta seguendo, staremo a vedere quali saranno i responsi da un settore in continua evoluzione e pronto ad offrire continue, nuove ed interessanti proposte.
