La comunicazione politica tiene banco

Si parla spesso di umanità, sensibilità, cooperazione tra i popoli, in questo periodo sembrano dei termini sconosciuti, non a livello italiano ma a livello europeo ed internazionale. Si è molto bravi a capire il bisogno dell’altro in quanto qualcuno tende la mano sul piano del bisogno, tutti guardano, ma nessuno da il proprio contributo. È quello che stiamo vivendo in questo momento per quanto riguarda gli sbarchi. La stampa ormai sa come riempire le pagine, non interpella un professore di diritto internazionale, o più professori di diritto internazionale penale o diritto della navigazione. Chi sentiamo? Gente che capisce poco, che improvvisa. Non è meglio fare un gruppetto di 3 / 4 , tra professori ed esperti della materia e mandarlo nel sito competente che è l’Europa, la Nato, l’Onu? Questa non è un’idea intelligente ma è una idea che nasce dopo "pochi" giorni in cui è difficile continuare ancora a chiacchierare.

L’altro argomento è la scomparsa del PD, che rientra nella comunicazione politica. Anche qui molti uomini della comunicazione, della stampa, hanno riempito quintali di pagine dei giornali, facendo un coro: “quant’è bello”, “quanto mi piace”, “anzi, vi dico di più, io sono del PD”, senza che nessuno gli abbia chiesto niente. Tutti questi che hanno usufruito di molte cose, sono gli stessi che in questo momento criticano il partito. Ormai uno sport vecchio che non vale più la pena riprendere.

Le elezioni amministrative hanno visto un capovolgimento. L’elettorato del territorio, cosidetto rosso, è diventato tutto d’un tratto “stupido”, secondo molti politici. La verità è che molti da tempo, parlano di stanchezza, di cambiamento, di innovazione, di tutto questo s’è visto un quantitativo molto grande, cioè pari a 0. Chi avrebbe mai pensato che la Toscana da zona rossa cambiasse completamente colore lasciando solamente il rosso a Lucca, Prato e Firenze? E tutto il resto è svanito. Non preoccupatevi, anche se ci sono dei piccoli resti, ancora una volta gli aspiranti “capi” già sono pronti.

In questi giorni si è avuto modo di ascoltare un sacerdote molto rappresentativo, che parlava di Salvini, su Radio24, e lo ritraeva come un “nazista”. Sono intervenuto su Radio24 replicando al prete, invitandolo a riflettere quando sta nel proprio confessionale, di aver un comportamento più umano, più cristiano, più caritatevole nei confronti del prossimo, come la Chiesa ha avuto modo di suggerire più volte, compreso al prete in questione. Ho anche aggiunto che la presenza di tanti preti che parlano in questi termini rischia certamente di far rivivere il fascismo. Pertanto il vescovo preposto dovrebbe intervenire invitando questi a togliersi la tonaca ed impegnarsi nel mondo civile come tutti gli altri.

Trump continua a tenere la scena a livello mondiale: sta purtroppo attuando tutto ciò che aveva detto nel suo programma durante la campagna elettorale. Ancora una volta non si sono visti dei commendatori illustri fare un’opposizione sul piano dei contenuti, in fin dei conti sono dei veggenti, avevano già previsto la vittoria della Clinton.  

Il Paese implora sicurezza, in quanto si è già su un piano di incertezza. Il giornalista vive un momento difficile, compresi i politici: non possono più dire delle bugie o falsificare il contenuto in quanto i social esistenti commentano e pubblicano la notizia prima di loro, come si suol dire, spiazzandoli.

Francesco Chiappetta
Il prof. Francesco Chiappetta, manager d'azienda, è stato docente universitario di vari atenei. Ha profonda esperienza comprovata da incarichi importanti in azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. La sua esperienza diversificata ha l’obiettivo di fornire consulenza direzionale, innovativa e approfondita. E' iscritto all'albo dei giornalisti dal 2005, successivamente nel 2007 pone un’iniziativa editoriale, per la società Si -ies, fondando Sentieri Digitali E-magazine di creatività e tecnologia per la comunicazione d’impresa. L’obiettivo di Sentieri Digitali è dedicato alla Comunicazione d’impresa in senso lato: ovvero dalle grandi imprese alle pmi e gli artigiani, dai professionisti alle PA, dal Marketing agli obblighi d’informazione per le società quotate. L’intero contesto dell’e-magazine è incentrato sui passi evolutivi della trasformazione digitale.

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