Conti pubblici: anche in Italia è il tempo della responsabilità

Le parole del ministro Tremonti, mercoledì scorso, sono state un appello al senso di responsabilità delle Regioni, in particolare quelle a statuto speciale: “Questa manovra è’ necessaria, senza si ha il collasso, il crollo”, ha dichiarato il titolare del dicastero dell’economia, precisando come non vi sia alcuna possibilità di ridurre i tagli alla spesa. e, aggiungendo che “è arrivato il momento di applicare la logica evangelica: chi più ha, può dare di più” riferendosi esplicitamente alle Regioni a statuto speciale. La risposta del presidente della Provincia Autonoma di Trento, che ha a libro paga ben 94 dirigenti per un costo nel 2009 di quasi 10 milioni di euro (per la precisione, 9.929.143 euro). E’ stata un netto rifiuto: “i problemi non si risolvono mettendo le regioni una contro l’altra”. Silenzio, invece, da parte del presidente della Provincia Autonoma di Bolzano (504 mila abitanti), Luis Durnwalder, salito agli onori delle cronache per il suo stipendio di 320.496 euro lordi l’anno, analogo (al cambio euro/dollaro di 1,23) al compenso di 400.000 dollari del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, a cui fa riferimento una nazione di oltre 306 milioni di persone.

In oltre sessanta anni di Repubblica, l’Italia non ha mai riflettuto alla necessità di cambiare alcune regole che i Costituenti avevano dato ad un Paese che, dilaniato da due anni di guerra civile e fiaccato da un conflitto che per oltre tre anni aveva bloccato qualsiasi attività, ricominciava a vivere con l’appoggio determinante degli Stati Uniti e sotto i rischi totalitari che provenivano dal blocco sovietico, di cui la confinante Jugoslavia faceva parte. In tale contesto, per placare il desiderio di riscatto dal forzato processo di italianizzazione della Valle d’Aosta, le difficoltà di convivenza fra le culture italiana e tedesca del Trentino Alto Adige e le spinte autonomiste in Sardegna e in Sicilia, erano state create le Regioni Autonome. Oggi, sessanta anni dopo, le motivazioni che ne hanno determinato la nascita non hanno più alcun senso se non per alcune residue frange di nostalgici o di esaltati. Rimane invece, in tutta la sua palese ingiustizia, l’enorme differenza tra i trasferimenti che tali regioni ricevono rispetto alle restanti regioni a statuto ordinario.

I dati della Ragioneria Generale dello Stato (dati 2009) evidenziano una disparità nel riparto delle risorse statali fra Regioni a statuto speciale e Regioni a statuto ordinario: la graduatoria del valore dei trasferimenti alle Regioni per abitante vede nelle prime cinque posizioni le cinque Regioni a statuto speciale: Provincia autonoma di Trento (11.052 euro per abitante), Valle d’Aosta (10.963 €/ab.), Provincia autonoma di Bolzano (8.212 €/ab.), Sardegna (3.162 €/ab.), Friuli Venezia Giulia (2.608 €/ab.) e Sicilia (2.461 €/ab.). La prima delle Regioni a statuto ordinario è il Molise che riceve 2.272 €/ab. e l’ultima il Veneto, con soli 932 €/ab.

Una disparità insostenibile per i cittadini, che talvolta alimenta iniziative molto discutibili quali il referendum con il quale il 79,5% degli abitanti di Cortina nel 2007 hanno scelto il distacco dalla regione Veneto e l’annessione alla provincia di Bolzano, ben più ricca e munifica, giustificando tale scelta con la loro origine “ladina”.

Una disparità che consente di avere 11 dirigenti su 86 dipendenti del Consiglio Regionale della Valle d’Aosta, uno su otto, come denunciato nel 2008 da Robert Louvin, capogruppo di VdA Vive/Renouveau, ed ex presidente del Consiglio. Oppure l’indennità di fine mandato (definita “reinserimento sociale”), un vitalizio di 6.400 euro annui a fini di “aggiornamento culturale”, per gli ex consiglieri della Regione Sicilia.

Questi sono solo alcuni esempi di un malgoverno locale che minaccia di tagliare la spesa sociale, sperando di ottenere dai cittadini la solidarietà per resistere alla manovra finanziaria. Una battaglia persa in partenza, perché ogni mattina gli italiani trovano motivo di disgusto per i loro Amministratori leggendo le inchieste che narrano di 178 sedi diplomatiche e commerciali all’estero (ma esistono già ambasciate, consolati e ICE), in giro per il mondo, strutture dispendiose ed improduttive. Come “Casa Sicilia”, che oltre a Tunisi e Parigi ha aperto una “sede” di 850 mq anche a New York, per diventare un “punto di riferimento per gli italiani d’America” (come indicato nel comunicato stampa dell’inaugurazione), per un costo, in sei anni, di circa 2,5 milioni di euro.

Sprechi di ogni tipo: come le auto blu, che nel 2009 erano 626.760, più di una ogni cento cittadini residenti in Italia. Al solito, è utile un confronto internazionale: sono 72.000 negli Usa, 61 mila in Francia, 55 mila nel Regno Unito e 54.000 mila in Germania.

Il debito pubblico italiano ha raggiunto, a marzo, la cifra di oltre 29mila euro per ogni italiano: la manovra è ineludibile, e se qualche amministratore vorrà tagliare i servizi anziché gli sprechi, il voto dei cittadini lo sanzionerà, per non avere rispettato la fiducia ricevuta con il mandato.

Francesco Chiappetta
Il prof. Francesco Chiappetta, manager d'azienda, è stato docente universitario di vari atenei. Ha profonda esperienza comprovata da incarichi importanti in azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. La sua esperienza diversificata ha l’obiettivo di fornire consulenza direzionale, innovativa e approfondita. E' iscritto all'albo dei giornalisti dal 2005, successivamente nel 2007 pone un’iniziativa editoriale, per la società Si -ies, fondando Sentieri Digitali E-magazine di creatività e tecnologia per la comunicazione d’impresa. L’obiettivo di Sentieri Digitali è dedicato alla Comunicazione d’impresa in senso lato: ovvero dalle grandi imprese alle pmi e gli artigiani, dai professionisti alle PA, dal Marketing agli obblighi d’informazione per le società quotate. L’intero contesto dell’e-magazine è incentrato sui passi evolutivi della trasformazione digitale.

Altri articoli dell'autore

Advertisment

Puoi leggere anche...

567FansLike
1,441FollowersFollow

Ultime notizie

Agroalimentare e la sua filiera

I lettori di Sentieri Digitali hanno avuto modo di comprendere l’impegno costante per un settore così strategico del nostro Paese e dell’Europa. Nell’ambito della...

L’acqua

L’acqua vuol dire vita e quindi è un bene primario. Senza fare polemiche è ben rappresentare che la rete idrica del nostro paese a dir...

Comunità Energetica

Il Clean Energy for Europe Package è basato su una proposta della Commissione Europea del Novembre 2016 e definisce gli obiettivi e la strategia...

Vuoi avere le notizie aggiornate ogni mercoledi?

Iscriviti alla newsletter

LinkedIn
LinkedIn
Share