La Russia ha completato in questi giorni i Campionati del Mondo di calcio, che ha visto paesi emergenti e paesi già noti nel mondo calcistico avere un ruolo divergente tra sontuose vittorie e brucianti sconfitte. La Croazia è vicecampione del mondo, avendo disputato la finale con la Francia. Quest’ultima ben stratturata, capitali finanziari diversi, storie diverse. La Croazia esce da una guerra del recente passato come ex Jugoslavia e quindi con particolari sacrifici. Abbiamo riconstatato la Francia come Paese multietnico composto di giovani emergenti, la Croazia come squadra di rilievo, neanche troppo una sorpresa ma che raccoglie i frutti di una generazione di grande carattere e talento. In tutto questo l’Italia ha avuto un ruolo importante, quello di spettatore, in grado vedere come si gioca al calcio, di non sentire sempre giustifiche di errori di squadra. Il calcio per certi versi rispecchia l’andamento del Paese. Come abbiamo più volte detto su Sentieri Digitali, noi italiani siamo bravissimi, peccato che lo siamo solo il giorno dopo.
La settimana ha visto ancora una volta il governo impegnato sui cosidetti sbarchi. La politica in merito non può essere univoca in quanto vi sono delle posizione e sfaccettature l’una diversa dall’altra. Parliamo della Libia come se fosse un normale paese occidentale dimenticando che è governato, sembra, da almeno 20 tribù differenti e pertanto fare degli accordi significa forse che dovremmo attuare un consiglio “intertribù”. Una specie di coordinamento delle Regioni. La situazione che è emersa, e in parte condividiamo, è la seguente: si punta ad avere il ricevimento di flussi, secondo esigenze, cercando di evitare vite umane giovani e non giovani che finiscono in mare. La posizione dei politici in materia è discordante, non secondo me, nei contenuti, ma per dimostrare che c’è una diversità di vedute tra l’uno e l’altro. Questo è un Paese che se delle forze politiche gestiscono per cinque anni un Paese, e sono sconfitti da elezioni democratiche, già dal giorno dopo si indica il volto dei nuovi responsabili, che ancora non prestano giuramento. Questo sta a dimostrare la poca capacità dei politici e la poca maturità, la poca responsabilità, e tanta altro poco ancora.
In questa settimana vi sono le nomine del CdA della Rai, i 5 Stelle si stanno movimentando con la loro piattaforma Rousseau dove hanno messo 5 nomi da eleggere, tenendo presente che in tutto le posizioni sono 7, di cui due da eleggere al Senato, 2 alla Camera, 2 a espressione del Governo su proposta del Ministero del Tesoro e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ed uno eletto dai dipendenti della Rai. Abbiamo anche sostenuto che mettere nel Consiglio di Amministrazione ex dipendenti Rai fa scattare il conflitto di interesse, ma detto conflitto è molto elastico e dinamico, nel senso che viene applicato con molto giudizio e indipendenza di vola in volta. Cosa vuol dire? Secondo le persone? No. Significa che hanno bisogno di riflettere per capire chi è l’interlocutore, e dopo di che, in maniera autonoma e indipendente prendere le dovute decisioni. La Rai viene definita quale centro culturale numero uno del nostro Paese, non v’è dubbio che negli anni recenti passati ha avuto un particolare successo, in questo momento, vedendo i palinsesti e quello che erogano, non si vede una forte differenza tra le televisioni commerciali e quello della Rai. Si spera sempre e continuiamo a sperare alla professionalità, all’indipendenza ed alla capacità di gestire. Sono tre elementi che meritano ognuno di una vera pubblicazione per far capire a diversi di noi i contenuti. La verità è che è semplice dilrlo, ma particolarmente distante dal gestire e dal fare. Particolari auguri all’azienda Rai perchè ancora per molti rappresenta il Paese.