Da una parte il Governo parla di rinnovare la pubblica amministrazionerobot, dell’hi-tech, a partire dalla logistica fino all’ingegneria biomedica. Tutta la stampa, specializzata e non, parla di IoT. Ed ecco anche l’industria 4.0 e le stampanti 3D che per taluni rappresentano una rivoluzione che ben si integra nei sistemi produttivi e nel contesto dell’automazione così come l’Internet of Things.
Diverse multinazionali stanno facendo richieste di giovani motivati e con esperienza nell’ambito dell’evoluzione digitale. Sono richieste figure che riguardano le attività del business analyst, ovvero l’analista delle opportunità di business nello specificità del mondo digitale e altre figure che rientrano nel campo ERP, specialisti in Enterprise Resource Planning, il processo di programmazione delle azioni e dell’utilizzo delle risorse nei processi produttivi di un’azienda. Altre figure richieste sono il Senior Test Development Manager, colui che attua fasi di testing sul miglioramento continuo delle strategie di sviluppo di un prodotto, ed il Test Validation Engineer, che tradotto significa: figure responsabili della fase di testing dei sistemi atti allo sviluppo di applicativi in ambito digitale.
In questo grande dibattito fra innovazione e digital manifacturing, dove prolificano le attività e le mansioni alla quale abbiamo appena accennato fra testing e implementazioni di funzionalità personalizzate sulle esigenze del cliente, servono certamente i know how ma ancor prima un background, una formazione che predisponga il terreno fertile per la tecnica e la specializzazione. Proprio per rispondere alle nuove richieste di un mercato del lavoro sempre più votato al digitale, urge dunque rivolgersi alle Business School pubbliche o private per ottenere qualità e competenze, con corsi di tipo strategico per meglio inquadrare le istanze e le peculiarità delle figure sopra descritte tracciando al tempo stesso contesti e linee guida.
Perciò l’invito al Governo e alle Regioni è quello di destinare risorse finanziarie, “oggi per ieri”, atte a far fronte alle aspettative e alle ambizioni del paese e allo stesso tempo di qualificare giovani per le opportunità descritte, senza poi trovarsi a reclamare che all’estero, soprattutto nell’estremo oriente sono già pronti.
Le peculiarità dell’Italia, riconosciute a livello internazionale, sono la fantasia, la creatività, il design e, appunto, l’innovazione. Oltre a conservare tutto ciò proviamo a crescere.