Siamo contenti che gli americani hanno votato e come al solito immediatamente voltano pagina, i repubblicani hanno vinto, i democratici pure, sotto questo aspetto sembra di stare in Italia. La verità è che Trump si è rafforzato molto al Senato e i democratici hanno conquistato la Camera. In un Paese democratico il bilanciamento dei poteri se viene rispettato significa crescita, rispetto e uguaglianza per un paese. In Italia non esiste questo tipo di rispetto, siamo in campagna elettorale a tempo pieno, visto che 134 mila imprese di giovani sono state perse in sette anni e a nessuno interessa. Il Pil in America e gli indicatori economici sono tutti eccezionali. In Italia siamo eccezionali per quanto riguarda il record del debito pubblico. Per l’Italia non serve nemmeno l’intelligenza artificale, in quanto a tutti piace fare citazioni ma senza capirne il contenuto. Il mondo sta cambiando, i nostri giovani lo hanno ben capito ma hanno pochi strumenti per poter essere inseriti nel mondo del lavoro e mettersi in competizione con gli altri.
Si parla sempre di innovazione con l’utilizzo di tecnologie all’altezza: cloud computing, IoT, agricoltura intelligente, sicurezza… Tutto è possibile, ad esempio è possibile cambiare e camminare con le proprie gambe se vi sono centri di formazione adeguati. Si punta sempre, come riferimento, al mondo accademico che per carità (siamo tutti d’accordo) è il principale istituto deputato alla formazione, ma se esistono delle piccole realtà alternative in grado di attuare un programma sfidante e vincente non bisogna ostacolarle ma semmai incentivarle, consentendo ai giovani di impegnarsi in corsi che siano produttivi. La SI-IES ha fatto alcune riflessioni per quanto riguarda l’agricoltura innovativa e di precisione, le executive dashboard per sistemi di monitoraggio per operational intelligence, il monitoraggio di dati in ambito blockchain ed il ruolo dei software CRM.
Abbiamo bisogno di riflettere nel nostro Paese, suggerire agli uomini di governo cosa ci aspettiamo, cosa debbono fare, senza posizioni ideologiche che ormai non esistono più ma solo programmi e strategie di un Paese. Purtroppo vi sono dei nostalgici che non l’hanno capito e pensano ancora di essere presenti con responsabilità politiche, inventandosi dei “nomi di piante, di animali, di giocattoli”, credendo che si sono rinnovati, il rinnovamento (non scherzate) è una cosa seria. È sufficiente prendersi un dizionario adeguato, leggerlo e farsi aiutare per non dire sciocchezze.
Gli americani vanno avanti, speriamo anche noi di non fare dietrologie e continuare a fare polemiche sterili. Siamo un Paese capace di soffermarci per dieci, venti giorni di seguito con l’impegno di tutti i mass-media per parlare della giovane Orlandi, sparita tantissimi anni fa, si tratta di un caso molto delicato. Avendo trovato alcuni residui umani immediatamente abbiamo riaperto la porta ad illazioni, polemiche, speranze per la famiglia. Poi si iniziano a vedere i primi risultati degli esami che sembrano non centrino col caso. Quindi abbiamo perso sette giorni per fare chiasso e parlare del nulla, poi tutti pronti a girare pagina con la speranza di parlare di altre cose che non si capiscono mai se sono serie o non serie.
Siamo un paese che con le proprie università non è in grado di analizzare il ponte di Genova ma dee trasferire tutti i frammenti in paesi stranieri, forse più capaci di noi o forse semplicemente non ci fidiamo dei nostri esperti e quindi è meglio rivolgersi ad un terzo che probabilmente è più neutrale.