Mentre il destino dell’Italia è affidato ad un governo tecnico, la politica tradizionale sta perdendo il suo ruolo nei confronti del cittadino. Non è più un catalizzatore di energie e di ideali, essendosi chiusa in sé stessa e diventando rappresentativa di interessi propri estranei alla domanda espressa dalla società, come emerge nel dibattito politico e, purtroppo, nelle cronache giudiziarie. I cittadini non si sentono più rappresentati dai partiti esistenti e ricercano nuove strutture di partecipazione alla vita pubblica, che non siano "calate dall’alto", ma che nascano dall’aggregarsi di idee e progetti.
L’espandersi delle modalità partecipative del web, dai blog ai social network, consente ora a chiunque di esprimere le sue idee in pubblico senza i costi di un tempo: non servono più testate politiche o tribune elettorali in tv per trovare ascoltatori e raccogliere consensi. Il primo a scoprire le potenzialità del web è stato Beppe Grillo, che con il suo blog oggi parla a milioni di visitatori sul web, ottenendo una potenzialità di voti per il suo movimento Cinquestelle di oltre il 4%.
Un esempio per chi, nel nostro Paese, vuole esporsi per proporre una svolta, un nuovo modello di politica partecipativa che metta al centro degli interessi il cittadino, come nelle antiche democrazie. Una possibilità da non perdere per i nostri giovani, i più idonei ed abili a dialogare sul web, creando network di aggregazione e dialogo che possono diventare fucine di pensiero e proposta concreta per il futuro dell’Italia che è anche il loro futuro. Fuori dai partiti tradizionali e da logiche ancora ispirate al paradigma top-down nella comunicazione e nell’elaborazione politica, i giovani possono elaborare una strategia di comunicazione e di partecipazione democratica facendo uso del web. La loro energia ed entusiasmo sono una risorsa fondamentale per il rilancio dell’Italia.