La crescita delle esportazioni che è stata rilevata nei giorni scorsi (+12%) apre una luce di speranza per le imprese italiane: il Made in Italy è una risorsa fondamentale della nostra economia, in grado di trainare con l’export l’intero sistema – Paese, grazie ad un circolo virtuoso che concatena l’aumento della produzione delle aziende esportatrici all’incremento dell’occupazione e dei consumi interni.
I settori principalmente interessati sono le "quattro A": Arredamento, Alimentare, Automazione, Abbigliamento, ma esistono nicchie di mercato promettenti anche in altri settori: ad esempio, i cantieri nautici, eccellenza a livello mondiale negli yacht. Sono aziende che investono in R&S, che non si rivolgono alla "finanza creativa", che sono guidate da imprenditori responsabili nei confronti delle loro aziende, dei loro dipendenti e del territorio in cui operano.
Da loro dovrebbero prendere esempio non solo gli avventurieri che acquistano a debito imprese che non sanno gestire, solo per ricavarne plusvalenze finanziarie e i faccendieri che si rivolgono alla politica per ottenere fondi agevolati per costruire stabilimenti che esisteranno solo sulla carta. Ma soprattutto devono prendere esempio tutti gli amministratori della res publica, locale e centrale che non sono riusciti a fare un doveroso passo indietro, rinunciando ai loro innumerevoli privilegi, mentre l’aumento della pressione fiscale ha ridotto pesantemente il tenore di vita dei cittadini.
I nostri imprenditori, con il loro coraggio, impegno e senso di responsabilità meritano una classe politica migliore: più attenta ai bisogni del Paese, più onesta, che sia davvero al servizio dei cittadini. E’ ora di un rinnovamento, e questo è il mio augurio per il 2013.